Se la Russia non raggiunge un accordo “adesso” con l’Ucraina, Donald Trump la minaccia di severe sanzioni. Dovremo vedere. Inoltre, ieri si è affrettato ad aggiungere sul suo Truth Social network: “Non sto cercando di danneggiare la Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente Putin”.
Vladimir Putin si è congratulato con Trump per la sua vittoria, definendolo un “uomo coraggioso” e ha definito “interessanti” le affermazioni di Trump secondo cui avrebbe potuto contribuire a porre fine alla guerra in Ucraina. Durante la sua campagna, Trump ha affermato che avrebbe potuto farlo “in un giorno”, senza mai spiegare come.
Interferenza russa dal 2016 al 2025
Mosca, come sappiamo, ha interferito massicciamente nelle elezioni del 2016 a favore di Trump contro Hillary Clinton. Il quotidiano britannico Il Guardiano ha già avuto accesso ai documenti del Cremlino che sembrano mostrare come la Russia abbia aiutato l’elezione di Trump nel 2016.
Un riferimento nei documenti rileva che Putin possiede informazioni compromettenti su Trump, derivanti dalle sue visite a Mosca come uomo d’affari. Una valutazione psicologica lo ha descritto come un “individuo impulsivo, mentalmente instabile e squilibrato che soffre di un complesso di inferiorità”. Niente è cambiato. Si suggeriscono misure per sfruttare le sue carenze.
In tema di guerra in Ucraina, Putin sarà quindi in grado di dominare tutti i negoziati tra Stati Uniti e Russia e di decostruire qualsiasi posizione troppo favorevole a Kiev.
La donna di Mosca vicino a Trump
Sarà ancora più facile da quando Trump ha nominato il rappresentante repubblicano Tulsi Gabbard per controllare tutti i servizi segreti americani. Non ha assolutamente competenze particolari nel campo dell’intelligence e ancor meno nella gestione di una vasta burocrazia federale.
Gabbard ha più volte difeso pubblicamente Vladimir Putin e il suo alleato, Bashar al-Assad, il dittatore siriano recentemente rovesciato. Ha inoltre rilasciato numerose dichiarazioni favorevoli alle posizioni del Cremlino ed espresso scetticismo nei confronti delle iniziative americane nei confronti della Siria. Durante un viaggio a Damasco nel 2017, avrebbe avuto un incontro di diverse ore con il dittatore siriano. Dovrà spiegarlo durante le udienze di conferma del Congresso questo mese.
Se confermato come capo dell’intelligence, Gabbard supervisionerà 18 agenzie di intelligence, tra cui la CIA e la NSA (intercettazioni globali), e sarà responsabile della protezione dei segreti più sensibili dell’America.
Sul piano interno, la vittoria di Trump riavvierà il processo di destabilizzazione del sistema socio-politico degli Stati Uniti incoraggiato dai russi. Sono previste manifestazioni nelle principali città democratiche durante le operazioni di espulsione degli immigrati clandestini.
Il ruolo della Russia nell’ascesa e nella presa del potere di Trump potrebbe essere tra le operazioni di intelligence più grandi e audaci del 21° secolo.