L’UE sta valutando un “accordo” con Trump sulla difesa europea in cambio della pace commerciale, afferma il vicepresidente della Commissione Séjourné

L’UE sta valutando un “accordo” con Trump sulla difesa europea in cambio della pace commerciale, afferma il vicepresidente della Commissione Séjourné
L’UE sta valutando un “accordo” con Trump sulla difesa europea in cambio della pace commerciale, afferma il vicepresidente della Commissione Séjourné
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“Non saremo in grado di organizzarci efficacemente, soprattutto sul fronte orientale, se avremo anche una guerra commerciale che ci costerà enormemente”, ha insistito riferendosi agli aiuti all’Ucraina.

Con l’arrivo di Donald Trump “è molto probabile che scoppierà una guerra commerciale”

Alla domanda su una risposta europea “con la forza” a una guerra commerciale, il commissario europeo ha reagito con cautela: “Non posso risponderti”. Gli stessi europei soffrirebbero in caso di aumento dei dazi doganali sui prodotti americani e “la bilancia commerciale con gli Stati Uniti è molto favorevole agli europei”, ha sottolineato.

“Ci sono due strategie possibili, un approccio offensivo o un approccio difensivo. Possiamo avere una risposta sui dazi doganali ma saranno gli europei a pagarli”, ha continuato, prendendo il caso delle aziende europee che acquistano pezzi staccati dalla Boeing.

“Dobbiamo essere offensivi e forse anche radicali, se necessario”, ha comunque affermato.

Ha menzionato anche un “approccio difensivo che consiste nel reindirizzare un certo numero di acquisti nel mondo”, ad esempio “sospendendo le forniture di GNL (gas naturale liquefatto) all’Azerbaigian per comprarne di più dagli americani”.

Perché l’insediamento di Donald Trump potrebbe essere ribaltato: “È un vero disastro”

“Il mondo intero dipende da ciò che Donald Trump farà stasera. Verranno emessi un certo numero di ordini esecutivi. E penso che né i canadesi, né i messicani, né noi, né il resto del mondo sappiano esattamente cosa c’è in questi decreti”, ha concluso.

Donald Trump prevede in particolare di imporre, a partire dal 20 gennaio, dazi doganali del 25% su tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada. Anche la Cina potrebbe vedere le sue tasse aumentare del 10% e anche la zona euro è nel mirino.

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