“Questa non è una proposta seria per le sfide che Bruxelles deve affrontare. Senza una maggioranza da parte di lingua olandese, un simile governo rimarrebbe in attività come al solito. Cambiano solo i nomi dei ministri, ma i poteri di questo governo rimarrebbero limitati. In altre parole, non avrebbe il potere di riformare davvero Bruxelles, per rendere la città più vivibile e finanziariamente sana. E questo non aiuta gli enti e le associazioni sociali che. sono ora in difficoltà a causa di questi giochetti politici”, ha continuato la signora Van den Brandt in un comunicato stampa.
Dopo aver consultato i partiti di lingua olandese, la signora Van den Brandt ha anche espresso la sua “profonda preoccupazione” per un possibile conflitto comunitario.
“Bruxelles è stata costruita sugli equilibri comunitari, così come il Belgio è stato costruito su questi equilibri. Modificare questi equilibri significa intraprendere un cammino lastricato di numerose incertezze. E soprattutto: significa non offrire la minima prospettiva all’attuale formazione del governo. Vediamo ora insieme come formare un governo al più presto possibile”, ha insistito.