L’attesa durò fino a tarda notte, nel freddo pungente. Arrivati nel tardo pomeriggio, domenica 19 gennaio, sulle colline che sovrastano la prigione militare israeliana di Ofer, nel centro della Cisgiordania, i palestinesi accorsi per accogliere i prigionieri rilasciati in cambio dei tre ostaggi israeliani hanno atteso per ore la partenza degli autobus per trasportarli.
Trova il live | Live, cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: 90 prigionieri palestinesi, soprattutto donne e minori, sono stati liberati dopo la liberazione di tre ostaggi israeliani
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Nell’assemblea refrigerata, una ragazza di 18 anni, intervistata dall’Agence France-Presse, è impaziente di abbracciare sua madre, arrestata nel gennaio 2024, nella loro casa nel nord della Cisgiordania. “Ci racconterà della sua permanenza in carcere e le parleremo della nostra vita senza di lei, so in anticipo che ci saranno tante lacrime”anticipa, circondata da zia, fratello e sorella.
Non volendo rivelare il suo nome per paura di ripercussioni sulla sua famiglia, ha detto che sua madre, un’infermiera, era stata arrestata per aver scritto o messo “mi piace” sui social network riguardo a messaggi riguardanti attivisti palestinesi. “Accuse ridicole”dice. Intorno all’una di notte, quando le autorità israeliane hanno finalmente annunciato il rilascio dei detenuti, che erano 90, sono scoppiate grida di gioia attorno ai fuochi accesi dai loro cari per scaldarsi.
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