Come Watson ha accompagnato il ritorno al potere di Trump

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Per tre mesi Fred e Marine hanno seguito da vicino la campagna americana, che ha visto il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Watson

Mentre Donald Trump si appresta a tornare alla presidenza degli Stati Uniti questo lunedì, ripercorriamo una campagna elettorale del tutto straordinaria, che Watson seguito sul posto, dalla Florida al Wisconsin, passando per il Nebraska.

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Le elezioni storiche obbligano Watson dovevo andare a sperimentarlo direttamente sul posto. Dopo aver raccontato per più di due anni le numerose e variegate avventure legali di Donald Trump, all’inizio di settembre, Fred e Marine hanno lasciato i figli, il carlino, i conigli, i rispettivi appartamenti e la redazione di Losanna per stabilirsi per tre mesi negli Stati Uniti. Stati. Con il primo obiettivo uno stato tanto rosso quanto soleggiato: la Florida.

L’occasione di girovagare per la dimora dorata del candidato repubblicano, Mar-a-Lago, di sentire l’odore della tensione politica nell’aria calda e di chiacchierare con un manipolo di trumpisti convinti, come Jestin, fan da sempre con cui i due giornalisti si incontreranno conversano poche ore dopo il (secondo) attentato al suo eroe.

Appena arriviamo, già partiamo. Pochi giorni dopo aver assaporato il torpore di Miami, si dirige nel Wisconsin e nella piccola cittadina di Mosinee, per presenziare ad un incontro del candidato repubblicano.

Un lungo viaggio davanti a sé.

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Un viaggio di 2.700 chilometri scandito da una tragica sparatoria in una scuola della Georgia, una tappa a Nashville, roccaforte della musica country, sulle orme di Taylor Swift o addirittura un mancato incontro con Hawk Tuah Girl.

Con gli occhi bruciati da ore di guida e le viscere affogate nella Diet Coke, i nostri due arriveranno giusto in tempo in Wisconsin per presenziare al comizio di Donald Trump, sulla pista del piccolo aeroporto locale.

La strada del ritorno sarà animata dal primo e unico sanguinoso dibattito tra Donald Trump e Kamala Harris. È ad Atlanta, in Georgia Watson ha fatto le valigie per seguire questo grande momento televisivo.

Di nuovo a Miami, loro città natale Per qualche settimana saranno come alligatori che si tufferanno a capofitto nelle ultime settimane della corsa elettorale.

Inoltre, non è perché la Florida è uno stato sempre più fieramente repubblicano che un pugno di valorosi democratici non ha lottato per eleggere la propria candidata, Kamala Harris.

Watson non ha mancato di incontrarli, tra il dibattito alla vicepresidenza e l’incontro dei giovani futuri prodigi democratici della politica americana.

I due giornalisti svizzeri hanno approfittato anche per conoscere degli espatriati – come Christophe, un promotore immobiliare, arrivato direttamente da Morges, quindici anni fa, per stabilirsi a Miami e abbracciare la sua sogno americano.

Senza dimenticare di chiacchierare con i veri miamiani, che apprezzano particolarmente i prodotti svizzeri – soprattutto quando hanno Roger Federer come ambasciatore.

Chi dice America, dice anche fenomeni meteorologici estremi. I nostri due giornalisti, abituati più a calcare il tappeto sporco di una redazione che le strade di una città allagata, hanno vissuto l’arrivo in rapida successione degli uragani Helene e Milton.

Oltre ai tornado, gli Stati Uniti sono anche il territorio di esperienze epiche: imparare a sparare con una pistola, correre in giro vestiti da compagni di giochi o avventurarsi in un vecchio edificio infestato – conviene, era quello davanti al loro appartamento.

Ovviamente è stata anche l’occasione per vivere Halloween…

E scoprire che, come la Svizzera, alcuni angoli degli States sono culturalmente lacerati quanto quelli francofoni e tedeschi. È il caso delle due città di Kansas City, tagliate da due stati.

Queste settimane trascorse a incontrare gli americani saranno ovviamente l’occasione per alimentare qualche pensiero e commento nella testa di Fred Valet.

Proprio in un angolo del suo cervello inquieto è emersa l’idea di seguire la fine delle elezioni presidenziali dal… Nebraska. Uno stato puramente repubblicano perso nel mezzo del Midwest, quasi completamente conquistato dalla causa di Trump – ad eccezione di un minuscolo punto democratico, il “punto blu”.

Un punto blu (anzi, rosso in questo caso) lontano dal caldo di Miami.

Un punto blu (anzi, rosso in questo caso) lontano dal caldo di Miami.mappe di google

Abbastanza per convincere i nostri due ormai quasi floridiani a saltare su un aereo per sfidare le temperature autunnali, pochi giorni prima della fatidica scadenza del 5 novembre 2024, e per incontrare la sacca di resistenza democratica in questo stato rosso.

L’occasione per una scommessa finale, prima del 5 novembre, sull’esito di questa folle campagna presidenziale.

Infine, è nel cuore della cittadina di Omaha, nel Nebraska, che Fred e Marine vivranno le elezioni presidenziali, tra un ufficio allestito nel bar di un hotel per uno, e il giro dei pub della città. per l’altro.

Era già tempo per i nostri due amici di dire “ciao ciao” all’America, non poche lacrime, ultime storie da raccontare e pensieri sul futuro di questo bellissimo Paese. Non c’è niente di meglio di un incontro di boxe tra Mike Tyson e un influencer pro-Trump per concludere questa avventura.

Dai, speriamo che ti sia piaciuto tanto quanto un pezzo di pollo perfettamente fritto su un morbido waffle. Non esitate a dirci cosa vi è piaciuto… E nel frattempo, Dio benedica l’America!

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