L’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas dovrebbe entrare in vigore questa domenica, il che dà alle ONG e a molti stati la speranza di un massiccio dispiegamento di aiuti umanitari a Gaza. “Stiamo iniziando da zero, non ci sono più scorte”, avverte su RMC Amandine Bazerolle, coordinatrice a Gaza di Medici Senza Frontiere.
Medici di tutto il mondo, Unicef, Croce Rossa… Tutti chiedono un’intensificazione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, mentre domenica entrerà in vigore l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Le necessità sul posto sono tante: cibo, acqua, carburante, medicine, tende…
Secondo l’ultima valutazione dei danni del Centro satellitare delle Nazioni Unite (Unosat), al 1 dicembre, circa il 69% degli edifici sono stati danneggiati o distrutti nella Striscia di Gaza, ovvero 170.812 in totale. Secondo l’OMS, solo un massimo di 18 dei 36 ospedali (50%) sono “parzialmente” operativi, con una capacità totale di 1.800 posti letto. Il sistema sanitario è “sull’orlo del collasso totale”, ha avvertito l’ONU il 31 dicembre.
Gli aiuti, posizionati da 15 mesi al confine della Striscia di Gaza, sono pronti. Secondo i termini dell’accordo, ogni giorno dovrebbero rientrare 600 camion, tanti quanti prima del conflitto. Ma la sfida logistica preoccupa le ONG.
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“Le capacità logistiche non ci sono più”
“Se ci atteniamo ai vincoli imposti oggi, il fatto di dover scansionare tutti i camion in un unico punto di ingresso, si crea un collo di bottiglia, non è possibile”, sottolinea a RMC Amandine Bazerolle, coordinatrice a Gaza di Medici senza frontiere, che aggiunge: “D’altra parte, le capacità logistiche non ci sono più, sono distrutte”.
E anche se centinaia di camion riuscissero a ritornare, non basterebbero. “Prima del conflitto eravamo tra i 600 e i 700 camion al giorno, sapendo che le persone avevano scorte. Oggi partiamo da zero, non ci sono azioni da nessuna parte”, lamenta. Una sfida importante, ma Medici Senza Frontiere avverte che gli operatori umanitari non saranno in grado di farsi carico di tutti gli aiuti. Anche gli Stati dovranno mettere le mani in tasca.
120 milioni di euro dall’Ue
Da parte sua, l’Unione Europea ha annunciato giovedì la concessione di aiuti umanitari per 120 milioni di euro a favore della Striscia di Gaza. Prevede in particolare aiuti alimentari d’urgenza, assistenza medica e attrezzature che consentano un migliore accesso all’acqua potabile, si legge in un comunicato stampa della Commissione. Sono state inoltre trasportate via aerea circa 3.800 tonnellate di aiuti umanitari per aiutare le popolazioni di Gaza.
Lucas Lauber con Leo Manson