Il ministro dell’allevamento, Mabouba Diagne, ha annunciato una serie di misure per stimolare la produzione locale di latte in Senegal. Tra queste misure, in cima alla lista c’è l’aumento delle tasse sul latte importato. L’obiettivo è ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni e incoraggiare gli operatori locali a investire maggiormente nella produzione lattiero-casearia.
“Sono a favore, perché incoraggerà le persone a produrre il latte localmente. Aumenteremo le tasse se i produttori non investiranno nella produzione di latte locale”, ha affermato il ministro Mabouba Diagne. Questa dichiarazione evidenzia la volontà delle autorità di promuovere lo sviluppo del settore lattiero-caseario locale, essenziale per soddisfare le crescenti esigenze della popolazione.
Oltre ad aumentare le tasse sui prodotti lattiero-caseari importati, il governo prevede di creare aree di pascolo e rafforzare le capacità dei sistemi estensivi e semi-intensivi. Queste iniziative mirano a migliorare le condizioni di allevamento e ad aumentare la produzione locale di latte, contribuendo così all’autosufficienza alimentare.
L’allevamento del bestiame in Senegal svolge un ruolo cruciale nell’economia nazionale. Con quasi 4 milioni di capi di bestiame, il settore contribuisce per il 3,8% al PIL nazionale e rappresenta il 25% del PIL del settore primario. Tuttavia, il paese rimane in gran parte dipendente dalle importazioni per soddisfare la domanda di prodotti lattiero-caseari.
Attualmente, il 75% del fabbisogno di latte del Senegal è coperto dalle importazioni, principalmente dall’Unione Europea (UE). Nel 2021, l’UE ha esportato latte in polvere in Senegal per un valore di 145 miliardi di FCFA, a dimostrazione della portata di questa dipendenza.
Le misure proposte dal Ministro dell’Allevamento mirano non solo a ridurre questa dipendenza, ma anche a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’industria lattiero-casearia locale. Aumentando le tasse sul latte importato, il governo spera di incoraggiare i produttori a investire nella produzione nazionale, rilanciando così l’economia e rafforzando la sicurezza alimentare del paese.
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