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DIPLOMAZIA – Si schiera dalla parte di chi vuole porre fine a questo testo. Nel pieno della guerra diplomatica tra Francia e Algeria, Gabriel Attal invita questo venerdì 10 gennaio “a denunciare l’accordo franco-algerino del 1968”. In una rubrica pubblicata da Le Figarol’ex primo ministro la vede addirittura come una “prima emergenza”, mentre da parte di Parigi i toni si sono alzati nelle ultime ore.
Il ministro degli Interni Bruno Retailleau ha denunciato il desiderio di Algeri “Umiliare la Francia” dopo il licenziamento di un influencer algerino espulso dalla Francia. Il suo collega Jean-Noël Barrot (Affari Esteri) si è detto pronto “rivendicarsi” E “L’escalation continua” e che il rilascio di Boualem Sansal ancora non avviene.
Tra le altre misure a disposizione del governo francese, c’è questo accordo firmato nel 1968 che viene regolarmente denunciato da parte della classe politica. Nel corso del 2023, è stato Édouard Philippe a sollecitare questa denuncia prima che i repubblicani la includessero nella loro nicchia parlamentare nell’Assemblea; con grande sgomento di Emmanuel Macron che allora cercava di normalizzare le relazioni tra i due paesi.
In questa occasione, HuffPost aveva pubblicato il video visibile in cima all’articolo in cui abbiamo spiegato i retroscena di questo accordo siglato pochi anni dopo la fine della guerra d’Algeria. Fu proprio il 27 dicembre 1968 che il generale de Gaulle e Abdelaziz Bouteflika (allora ministro degli Esteri, poi presidente nel 1999) istituirono questo status speciale per i cittadini algerini.
Attal denuncia una “rete di immigrazione”?
Riguarda lo spostamento, il soggiorno e l’occupazione in Francia perché a quel tempo la Francia aveva bisogno di manodopera in un contesto di forte crescita economica. L’ingresso degli algerini è facilitato poiché possono stabilirsi liberamente per esercitare un’attività commerciale o una professione indipendente. Viene accorciato anche il termine per ottenere il permesso di soggiorno decennale e viene favorito il ricongiungimento familiare. D’altro canto, gli studenti algerini ci perdono, soprattutto quando si tratta di ottenere un lavoro da studente.
Dal 1968, l’accordo è stato modificato tre volte, nel 1985, 1994 e 2001. Principalmente per allineare il loro regime di esenzione a quello del diritto comune per gli stranieri divenuto nel tempo più vantaggioso.
Ma per 22 anni il testo è rimasto congelato e oggi è visto da molti (soprattutto a destra e all’estrema destra) come inadatto. “Oggi è diventato un vero e proprio canale di immigrazione, consentendo il ricongiungimento familiare e l’insediamento delle persone, senza che queste debbano nemmeno conoscere la nostra lingua o mostrare la loro integrazionedenuncia ad esempio Gabriel Attal. Rende praticamente impossibile revocare il permesso di soggiorno ai cittadini algerini, anche per motivi di ordine pubblico. »
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