Invitato mercoledì sera da France 5, l’ex primo ministro e candidato dichiarato per il 2027 ha dichiarato di “viaggiare per il Paese”, un approccio che considera “estremamente utile per maturare un progetto dell’Eliseo”.
Dalla sua dichiarazione a sorpresa di candidatura alle prossime elezioni presidenziali di fine agosto, nel mezzo di una tempesta politica, Édouard Philippe ha deciso di restare fuori dalla mischia. I suoi interventi sono estremamente rari, al punto che l’ex primo ministro non ha detto una parola quando François Bayrou è stato nominato a Matignon, poco meno di un mese fa. Una discrezione che preoccupa, a voce alta, alcuni dei suoi sostenitori ma che rallegra i suoi detrattori interni al blocco centrale, che la vedono come una forma di debolezza.
Mentre il governo ha avviato un nuovo ciclo di colloqui con i gruppi partigiani in vista della preparazione del nuovo bilancio 2025 – una seconda versione dopo l’abbandono post-censura del primo – mercoledì sera il presidente del partito Orizzonti ha rotto il silenzio. Oltre alle sue posizioni nel merito dei temi, Édouard Philippe ha ignorato le critiche rivoltegli su France 5. E ne ha assunto la strategia mediatica. Con il suo status di sindaco di Le Havre (Seine-Maritime), torna a casa “da non nascondere”. “Faccio cose, trasformo la mia città, la amo”, ha risposto il primo primo ministro di Emmanuel Macron (2017-2020).
“Ascolto, discuto…”
Personaggio politico più apprezzato nei sondaggi, l’ex braccio destro di Alain Juppé svela come spera di vincere l’Eliseo tra due anni. UN modo di lavorare chi secondo lui “un grave inconveniente e un merito significativo”. “Il merito importante è che viaggio per il Paese. Incontrerò i francesi, vedrò città, villaggi, metropoli che non conosco o conosco troppo poco. Incontro leader aziendali, associazioni e Heritage Leader… li ascolto, discuto con loro”sviluppato Édouard Philippe.
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Se questa rete territoriale – ed elettorale – si rivelasse tale “estremamente importante ed utile per maturare un progetto” presidenziale, che sarà “massiccio” dice la candidata, gli presenta il“grande svantaggio” non farlo “non vederci”. Ma per il Normanno non importa, che resta dritto nei suoi panni: “Ciò che è importante e non visibile ha più valore di ciò che è visibile e non importante.”
Con il rischio che i suoi sostenitori lo dimentichino con il passare dei mesi? “Non», risponde subito Édouard Philippe, che promette di non allontanarsi dai grandi dibattiti nazionali. Per quanto riguarda la questione dell’immigrazione: “Ho già formulato un certo numero di proposte, essendo uno dei primi a denunciare l’accordo del 1968 che ci lega all’Algeria per l’ingresso e il soggiorno dei cittadini algerini”. “Questa denuncia è opportuna ed è giunto il momento”, afferma l’ex primo ministro, che si sarebbe rifiutato di ritornare nel governo Bayrou se gli fosse stata fatta una proposta in tal senso.
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