“Non c’è modo che possa uscire, non c’è dubbio”, assicura la figlia di Dominique Pelicot

“Non c’è modo che possa uscire, non c’è dubbio”, assicura la figlia di Dominique Pelicot
“Non c’è modo che possa uscire, non c’è dubbio”, assicura la figlia di Dominique Pelicot
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Il processo Mazan, che ha scosso la Francia nel 2024, non è solo una condanna. Al centro di questa agghiacciante vicenda, una voce si alza con forza: quella di Caroline Darian, figlia del colpevole e della vittima.

Tra settembre e dicembre 2024 il tribunale di Avignone è stato teatro di un processo straordinario. Dominique Pelicot, accusato di aver drogato e sottoposto a ripetuti stupri da parte di sconosciuti la moglie Gisèle Pelicot, è stato processato per questi fatti. Per quasi dieci anni, ha orchestrato questi crimini nella loro casa di famigliafilmando gli attacchi per il proprio piacere. I video, scoperti dagli investigatori, hanno inorridito il pubblico quando sono stati trasmessi.

La giustizia ha deciso: Dominique Pelicot è stato condannato a vent’anni di carcere. Furono processati anche cinquanta complici che ricevettero condanne da tre a quindici anni. Queste decisioni segnano una svolta nella lotta contro la violenza sessuale in Francia. Ma dietro queste figure si nasconde un dramma umano e familiare. Il caso va oltre il quadro giudiziario, rivelando l’urgenza di rompere il silenzio sui crimini invisibili.

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Caroline Darian racconta il giorno in cui la polizia la chiamò

Per Caroline Darian, questo silenzio è stato rotto una sera di novembre 2020. Sua madre, Gisèle Pelicot, al telefono, ha rivelato l’indicibile: suo padre la drogava da anni per permettere a sconosciuti di violentarla. “È stato come un terremoto”, confida Caroline Darian. Poco dopo la polizia l’ha contattata fornendole ulteriori informazioni. Sul computer di Dominique Pelicot, due foto mostravano una donna priva di sensi su un letto. Indossava una semplice maglietta e biancheria intima. All’inizio, Caroline Darian non ha riconosciuto che era lei.

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Ho sperimentato un effetto di dissociazione”, spiega. È stato un agente di polizia a confermare i suoi dubbi sottolineando una macchia caratteristica sulla sua guancia. Per lei tutto stava crollando ancora una volta. Da questa rivelazione, Caroline Darian ha deciso di non rimanere più in silenzio di fronte a questi atti. È impegnata a combattere la sottomissione chimicaun crimine spesso ignorato. Le vittime, prive di sensi durante gli attacchi, a volte non si rendono conto di cosa sia successo loro.

Caroline Darian resta ferma di fronte a suo padre

In un’intervista rilasciata a BBCCaroline Darian ha confidato il peso insopportabile della sua eredità. Deve convivere con l’idea di essere la figlia di un criminale sessuale e di una vittima. Un peso terribile. Inoltre, non si considera più parte della famiglia di Dominique Pelicot. “Guardo direttamente il criminale, il criminale sessuale che è“, dice. Tuttavia, rifiuta di lasciare che questa eredità la definisca. “Sono totalmente diverso da Dominique”, insiste.

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Nonostante il peso del suo passato, rimane salda. Durante questo scambio, assicura fermamente: “E’ un uomo pericoloso. Non c’è modo che possa uscire. Non c’è modo”. Oggi Caroline Darian trae la sua forza dalla sua famiglia. Suo marito, i suoi fratelli e suo figlio di 10 anni sono il suo pilastro. Il suo obiettivo: imparare a proteggersi e a riconoscere i segnali di pericolo. La storia di Caroline Darian incarna una lezione di resilienza. Attraverso il suo impegno, si rifiuta di lasciare che le vittime invisibili cadano nell’oblio. Una voce forte per una lotta essenziale.

Redattore di notizie

Benessere fisico, benessere mentale, sessuologia, femminismo, educazione, psicologia, politica… Scopri con Léna un universo premuroso e rigenerante attraverso le sue condivisioni su AuFéminin. Consapevoli dell’importanza di mantenere un equilibrio…

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