È una pagina della storia della squadra francese quella che sta per voltarsi: Didier Deschamps sta vivendo i suoi ultimi mesi nei panni dell’allenatore della Francia.
Secondo diversi media, “DD” ha deciso di porre fine a questa avventura nel 2026 alla scadenza del suo contratto, dopo la Coppa del Mondo in Nord America, se mai i Blues riuscissero a qualificarsi per l’incontro mondiale, comprese le qualificazioni non ancora iniziato.
Deschamps pensava da tempo a un esito del genere e molti tifosi dei Blues ne chiedevano il ritiro, ritenendo che gli avesse confiscato la selezione e che, al di là dei risultati, la partita giocata si fosse rivelata estremamente noiosa. La semifinale degli ultimi Europei non ha mascherato una forma di stanchezza nel grande pubblico, alimentata dalle goffe dichiarazioni dell’ex allenatore dell’OM, che non ha esitato a incoraggiare la gente a cambiare approccio. canale se lo spettacolo non era adatto a loro.
Ha continuato a trincerarsi dietro i risultati che gli hanno offerto un totem di immunità e gli hanno permesso di prolungare per quattordici anni un’avventura iniziata nel luglio 2012, subito dopo le sue tre stagioni alla guida dell’OM. Sotto il suo mandato, la squadra francese ha vinto il secondo titolo mondiale, nel 2018 in Russia contro la Croazia, prima di fallire in finale quattro anni dopo, in Qatar contro l’Argentina, ai rigori. I Blues sono andati molto vicini al titolo europeo in casa nel 2016, battuti solo ai supplementari dal Portogallo.
Ospite di TF1 mercoledì
Deschamps (56 anni) annuncerà questa decisione mercoledì 8 gennaio su TF1, partner della FFF e della squadra francese, durante un’intervista (registrata lunedì) con Brigitte Macron nell’ambito dell’operazione moneta gialla. La sua cerchia ristretta era al corrente da diverse settimane e quindi non è stata sorpresa da un simile annuncio. Il che non cambia nulla nelle ambizioni, intatte e straripanti, della vincitrice della Champions League del ’93: riuscire, prima, a liquidare la Croazia, a marzo, ai quarti di finale della Società delle Nazioni per qualificarsi alla Finale. Quattro di queste competizioni che ha vinto nel 2021, prima di guardare al Mondiale del 2026 con, inizialmente, la qualificazione alla settima fase finale di un torneo importante e poi, perché no, correre per un nuovo titolo. L’ultimo.
Rieletto alla guida della Federazione a dicembre, Philippe Diallo può comunque avviare già adesso la costruzione di questa pesante successione. Perché qualunque sia l’identità del futuro tecnico e anche se tutti gli occhi sono puntati su Zinédine Zidane, la missione si rivelerà estremamente complessa.
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