in Gironde, gli omaggi sfumati della generazione “Marine”.

in Gironde, gli omaggi sfumati della generazione “Marine”.
in Gironde, gli omaggi sfumati della generazione “Marine”.
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Forse l’argomento resta un po’ troppo delicato ma Edwige Diaz (37), vicepresidente nazionale del partito, “da qualche giorno convalescente”, ha preferito non rispondere. Proprio come alcuni altri volti girondini del Rassemblement National, chiamati a reagire alla scomparsa, questo martedì, di Jean-Marie Le Pen, figura storica dell’estrema destra francese. La personalità di Jean-Marie Le Pen non corrispondeva ai piani di demonizzazione voluti dalla nuova direzione del partito.

Nel dipartimento, che conta attualmente più di 3.000 attivisti, dove martedì non è stato organizzato a priori alcun momento di contemplazione collettiva, “l’85% degli iscritti ha aderito al partito sin dalla presidenza di Marine Le Pen”, sottolinea altrove Jimmy Bourlieux (30 anni vecchio), delegato dipartimentale, secondo il quale “la RN non ha assolutamente nulla a che vedere con quello che fu il FN, né nel numero degli iscritti né nei profili sociologici dei suoi militanti. » «Marine Le Pen ha trasformato il nostro movimento in un partito di massa», ha detto ancora.

Significato politico

Nessuno mette in dubbio, tra gli intervistati, l’importanza politica del defunto. Tra i suoi più accaniti seguaci c’è il consigliere regionale Laurent Lamara (36 anni). L’Arcachonnais vive la fiamma tricolore da quando aveva 14 anni, quando il “menhir” arrivò al secondo turno delle elezioni presidenziali del 2002. Un dettaglio testimonia il suo impegno: il suo primo assegno, a 18 anni, fu per il suo contributo. al partito, ancora presieduto da Breton. La scomparsa di Jean-Marie Le Pen, che aveva visitato di nuovo tre anni fa, lo segna inevitabilmente. Perché il patriarca Le Pen è sacro. “Per la famiglia nazionale è stato un faro. Fa qualcosa per tutti noi, allo stesso modo della perdita di una persona molto vicina a noi”, insiste prima di assimilarlo, come Jacques Colombier in un comunicato stampa (1), a “un profeta”: “Sono decenni che ha annunciato quello che stiamo vivendo in questi anni. »

Jimmy Bourlieux elogia anche “il grande visionario” che ha saputo “imporre le grandi questioni che strutturano oggi la vita politica francese”, o colui che ha creato il Fronte Nazionale per farne una “macchina elettorale”. » Non vuole porre fine a questa eredità, ma ammette che era necessario “voltare pagina”: “È stato un leader che è diventato un ostacolo per convincere la maggioranza delle persone a unirsi a noi. »

Non lo stesso partito

Interrogato anche il langonnais François-Xavier Marquès (35 anni), pur onorando “il fondatore del Fronte Nazionale”, concorda che d’ora in poi non sarà più lo stesso partito. “Non so se mi sarei iscritto in quel momento”, dice il candidato del RN alle elezioni legislative dell’estate scorsa, nella nona circoscrizione della Gironda. Clivant, Jean-Marie Le Pen? “Era una personalità completa”, risponde il presidente di dipartimento del sindacato dei macellai. “In ogni caso non è il momento di guardare indietro a cosa può aver fatto o sbagliato, siamo piuttosto in omaggio. »

(1) Proveniente dalla generazione più anziana (72 anni), “puro baby Le Pen”, come a volte si definiva, Jacques Colombier ha parlato in particolare della sua “fortuna di aver avuto a che fare con una grande figura della politica francese che ha lasciato il segno sulla vita politica nazionale di un’intera generazione. »

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