Con un calo delle immatricolazioni di quasi il 12%, il 2024 sembra un anno buio per un mercato automobilistico della Riunione che sta perdendo slancio.
I venditori di automobili sembrano cupi. Con 26.351 veicoli immatricolati nel 2024, vedono il nuovo mercato, sia privato che utilitario, in calo di quasi il 12% rispetto al 2023. Si tratta addirittura di un -21% rispetto a un magnifico 2019, con più di 33 mila veicoli venduti.
“Se estrapoliamo i dati per il 2024, faremo peggio del 2020, quando siamo stati confinati per quasi due mesi e mezzo. E’ molto preoccupante” osserva Philippe-Alexandre Rebboah, presidente del sindacato delle importazioni e dei sindacati della Riunione (SICR) e amministratore delegato della BMW Réunion.
Uno dei motivi di questa perdita di velocità è il calo del numero di veicoli elettrici acquistati, con la fine degli aiuti di Stato. Il risultato è stato “uno stop violento a livello locale e nazionale”continua l’importatore.
Per Philippe Jean-Pierre, professore di economia all’Università della Riunione, “Restiamo ancora in una situazione cupa e incerta, dove le famiglie restano comunque prudenti”.
“Abbiamo anche spiegazioni legate ai prezzi che sono aumentati, anche a causa delle tasse. Gli aiuti concessi dallo Stato sono stati significativamente ridotti nel 2024, mentre aumenta, ad esempio, la tassazione legata alla dazio di mare sui veicoli elettrici”decifra l’economista.
In un contesto economico generalmente incerto, stiamo forse osservando una maggiore moderazione da parte degli automobilisti reunionesi.
Anche se il parco auto della Riunione è due volte più giovane che in Francia – le persone cambiano auto ogni sei anni, rispetto alle 12 della Francia continentale -, “stiamo andando verso una forma di normalizzazione del rinnovo della flotta”crede Philippe Jean-Pierre.
Resta il fatto che questo calo potrebbe avere conseguenze dirette sul mercato del lavoro, mentre il mercato automobilistico rappresenta una vera e propria spina dorsale economica per la regione.
Secondo l’ultimo studio Iedom sull’argomento, nel 2016 a Reunion lavoravano nel settore quasi 7.000 persone, ovvero il 4% dell’occupazione commerciale.
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