I porti marocchini in rapida trasformazione

I porti marocchini in rapida trasformazione
I porti marocchini in rapida trasformazione
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L’Agenzia Nazionale dei Porti (ANP) pubblica il suo rapporto annuale sulla performance dei porti marocchini al 2023. Questo documento evidenzia gli sviluppi del traffico marittimo e le dinamiche economiche legate alla competitività dei porti. Tra crescita delle esportazioni, calo del cabotaggio e attività contrastanti a seconda dei porti, l’anno rivela importanti tendenze strategiche.

I porti marocchini occupano un posto centrale nel commercio internazionale e nell’economia nazionale. Nel 2023, i risultati complessivi del traffico mostrano variazioni marcate, riflettendo fluttuazioni economiche e tensioni geopolitiche. Il rapporto dell’Osservatorio sulla Competitività Portuale, elaborato dall’ANP, fornisce un’analisi precisa di queste dinamiche delineando al contempo le principali direzioni strategiche da seguire.

Per affrontare queste sfide, l’ANP ha avviato “riforme strutturali, sostenute da progetti strategici e sostenibili”, sottolinea Nizar Baraka, ministro delle Attrezzature e dell’Acqua, citato nel rapporto.

Questa trasformazione prevede la modernizzazione dei processi logistici attraverso la digitalizzazione e l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate, accelerando la transizione energetica verso porti verdi nonché attraverso l’integrazione delle energie rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde. Questo sviluppo mira a ottimizzare le prestazioni delle infrastrutture e a rafforzare la competitività dei porti.

“Vero crocevia di scambi economici, i nostri porti, collegati al Mediterraneo e all’Atlantico, svolgono un ruolo centrale nell’influenza del Marocco sulla scena africana e internazionale”, aggiunge il ministro.

Cambiare il traffico portuale
Nel dettaglio, le importazioni transitate dai porti gestiti dall’ANP hanno registrato un leggero aumento, raggiungendo 57,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,1% rispetto al 2022. Questo sviluppo positivo è stato trainato dall’aumento dei volumi di container (+14,8%), mangimi per bestiame (+28,8%) e cereali (+4,1%).

Tuttavia, sono stati rilevati cali significativi in ​​alcuni segmenti, in particolare il carbone (-6,2%), l’acido solforico (-38,7%) e l’ammoniaca (-16,2%). In termini di valore, le importazioni sono diminuite del 2,9%, raggiungendo 715,7 miliardi di dirham, il che riflette le variazioni dei prezzi sui mercati internazionali.

Allo stesso tempo, le esportazioni si sono distinte per il loro ruolo trainante nel commercio marittimo marocchino. Con un volume totale di 28,2 milioni di tonnellate, hanno registrato un aumento del 4,4%, grazie soprattutto alla ripresa delle vendite di fertilizzanti (+20,5%), gesso (+66%) e clinker (+21,7%). D’altro canto, i prodotti a base di fosfati, il settore di punta del Regno, hanno subito un notevole calo.

In termini di valore, le esportazioni hanno raggiunto i 429,3 miliardi di dirham, mostrando una virtuale stagnazione (+0,2%) rispetto all’anno precedente. L’attività di cabotaggio, dal canto suo, ha registrato un netto calo, pari al 28,1%, per un totale di 2,9 milioni di tonnellate. Questo calo si spiega con una significativa diminuzione del traffico di idrocarburi (-31,4%) nonché con il calo del trasporto di acido fosforico tra Safi e Jorf Lasfar (-78,7%).

Casablanca e Jorf Lasfar, protagonisti del traffico marittimo
Il porto di Casablanca ha registrato una crescita sostenuta, in particolare nel segmento container con un incremento del traffico del 12,7% (1.200.091 TEU). Sono aumentate anche le importazioni di cereali (+12,7%) e di zucchero (+6,9%), così come di mangimi per bestiame (+21,3%) e di prodotti siderurgici (+17%). Tuttavia, alcuni beni strategici, come il fosfato (-14,8%) e il carbone (-30,7%), hanno registrato un netto calo.

Da parte sua, il porto di Jorf Lasfar ha confermato il suo ruolo di piattaforma industriale ed esportatrice di fertilizzanti, registrando un aumento del 19,2% nelle spedizioni di questi ultimi. Il volume delle importazioni di zolfo è aumentato dell’11,3%, mentre le importazioni di rottami metallici sono aumentate del 64,8% a causa della domanda interna e dell’attività di Riva Industries. Sono invece diminuite drasticamente le esportazioni di fosfati (-96,1%), così come quelle di acido fosforico (-37,4%).

Mohammedia, Nador e Agadir, andamenti divergenti
Il porto di Mohammedia ha registrato un calo complessivo dei traffici nel 2023, dovuto principalmente alla migrazione di alcuni flussi verso altre strutture portuali come Jorf Lasfar. Il traffico di oli combustibili è diminuito del 69,2%, attestandosi a sole 271.000 tonnellate, mentre quello del gasolio è diminuito del 4,3%.

Inoltre, le importazioni di GPL sono diminuite del 2,7%, influenzate dalla manutenzione delle condutture. Incrementi si sono invece osservati nel traffico del bitume (+6,2%) e del carburante per aerei (+45,3%). In termini di scali, il porto ha registrato un forte calo, con 375 navi nel 2023, rispetto alle 545 dell’anno precedente. Il porto di Agadir ha visto migliorare i suoi traffici complessivi, in particolare grazie all’aumento del clinker (+15,2%), dei cereali (+4,6%) e dei mangimi per il bestiame (+30,2%). .

In forte calo, invece, il traffico dei container (-11,5% in tonnellaggio e -15,9% in unità), influenzato dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti nelle catene logistiche. Anche le esportazioni di agrumi e primizie sono diminuite del 28,6%, mentre sono rimaste stabili le importazioni di idrocarburi. L’attività del porto di Nador è stata caratterizzata da un calo significativo delle importazioni di carbone (-19,2%) e di cereali (-9,8%), nonché dell’attività TIR (-9,5%).

Al contrario, le esportazioni di argilla hanno registrato un aumento spettacolare del 70,2%, soprattutto grazie alla domanda tunisina. Sono ripresi anche i flussi di passeggeri con un incremento del 28,3%, per un totale di 693.155 viaggiatori nel 2023.

Safi e Laâyoune, esportazioni in crescita
Il porto di Safi Ville ha registrato un leggero calo del traffico complessivo (-1%), nonostante un notevole aumento delle esportazioni di fertilizzanti (+28,2%) e gesso (+64,4%). Le importazioni di cereali sono aumentate del 30,3%, ma quelle di acido fosforico e di zolfo sono diminuite rispettivamente del 24,5% e del 23,3%. In termini di scali, il porto ha accolto 413 navi, con un incremento dell’8,7%.

Il porto di Laâyoune ha registrato un aumento del 14,4% del suo traffico complessivo, raggiungendo 2,1 milioni di tonnellate. Le esportazioni di fosfati sono aumentate del 35,9%, mentre le esportazioni di sabbia sono leggermente aumentate (+2,3%). I traffici di farine di pesce e di idrocarburi sono invece diminuiti rispettivamente del 34,4% e del 10,3%.

Nizar Baraka
Ministro delle attrezzature e dell’acqua

“La nostra ambizione è far sì che i nostri porti vadano oltre la semplice funzione di transito logistico e diventino veri e propri catalizzatori di sviluppo economico, generatori di ricchezza e progresso, non solo su scala nazionale, ma dell’intero continente africano. Progetti strategici, come l’espansione dei principali porti e il sostegno alle iniziative regionali, rafforzeranno i collegamenti tra l’Africa e le principali reti commerciali globali, consolidando così la posizione del Marocco sulla scena internazionale.

Faiza Rhoul / Ispirazioni ECO

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