L’ultima serie di archivi diplomatici americani sul Nord Africa riguarda gli anni ’80, un periodo travagliato per il Marocco che mette in luce le relazioni ambivalenti tra il re Hassan II e il presidente Ronald Reagan, inquilino della Casa Bianca per due mandati. successivi tra il 1981 e il 1989. Tinto di cordialità, a volte anche di familiarità, il rapporto tra i due uomini riscalda tuttavia quelli, molto più freddi, tra il monarca e Jimmy Carter, predecessore di Reagan, che la notizia ha fatto riapparire proprio alla fine del 2024 in seguito alla sua scomparsa.
Dispacci e promemoria americani di questo periodo, provenienti dalla CIA, dal Dipartimento di Stato e dalla sua ambasciata a Rabat, dal Pentagono e persino dagli archivi presidenziali, che La scrivania esaminati, confermano che questo periodo costituisce un vero e proprio punto di svolta nelle relazioni bilaterali tra i due paesi, durante il quale Washington accettò, al crepuscolo della Guerra Fredda, di allinearsi agli interessi di Rabat. Fu sotto la presidenza Reagan, infatti, che gli Stati Uniti decisero di sostenere militarmente il Marocco nel suo impegno bellico nel Sahara, mentre era al culmine la minaccia delle milizie del Polisario appoggiate da Algeri e Tripoli. I documenti declassificati illustrano anche come l’esecutivo americano riponga particolare interesse per le competenze di Hassan II in ambito geopolitico, soprattutto per quanto riguarda le scottanti notizie dei paesi arabo-musulmani. Tuttavia, i documenti rivelano anche la sfiducia di Washington nella sostenibilità di un regime che “le difficoltà economiche e le pressioni per la liberalizzazione politica lasciano presagire gravi difficoltà”. Inoltre, gli americani vedono di mal occhio la sorprendente alleanza tra Marocco e Libia, contratta da Hassan II e Muammar Gheddafi in occasione del Trattato di Oujda nell’agosto 1984.
Di fronte al fatto compiuto, i diplomatici americani non esitano a subordinare l’aiuto al Marocco al congelamento di questo riavvicinamento con l’uomo che considerano un terrorista. Da parte sua, Rabat cerca, come può, di giustificare questo orientamento strategico inaspettato e inquietante, tanto più che il re non ha mai nascosto agli americani la sua avversione verso la Guida della rivoluzione libica. Infine, i documenti diplomatici ci raccontano fatti più aneddotici, relativi ad argomenti più leggeri, come la passione comune per i cavalli di Reagan e Hassan II, o addirittura che la NASA pensava di fare di Casablanca e poi di Benguerir un “sito di atterraggio alternativo per i voli dello Space Shuttle”. La maggior parte delle informazioni che si possono trarre da questa nuova esplosione di documenti sono in definitiva legate al destino del rapporto tra Rabat e Washington, i cui contorni attuali vanno delineandosi nel corso degli anni ’80, al crocevia dei grandi sconvolgimenti geopolitici del mondo.
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