Logo Ici/Francia Blu
France bleu diventa ufficialmente Ici, piccola rivoluzione questo 6 gennaio 2025 nel panorama radiofonico.
MEDIA – Una nuova abitudine da adottare per gli ascoltatori delle radio pubbliche locali. La rete di 44 antenne di Radio France, France Bleu, cambia nome questo lunedì 6 gennaio alle 5 del mattino e si chiama Ici.
Il passaggio ad un nuovo nome avviene nell’ambito di una fusione avviata da tempo con France 3. Sulla televisione pubblica, il logo «Ici» è già presente sullo schermo dal 5 novembre, durante i programmi regionali.
“Tutte le stazioni locali di Radio France vengono rinominate”ha sottolineato la direttrice della rete, Céline Pigalle. Quindi, invece di France Bleu Alsace, France Bleu Breizh Izel o France Bleu Pays de Savoie, parleremo ora di Ici Alsace, Ici Breizh Izel e Ici Pays de Savoie.
“Novità, musica e buon umore”
“La cosa fantastica per il pubblico è che cambia tutto e non cambia nulla”ha commentato Céline Pigalle. Secondo lei, “gli ascoltatori continueranno ad ascoltare i loro ospiti, i loro giornalisti, le loro partite, i loro incontri”. Ma questo “nuova identità” anche il marchio “un nuovo slancio” per la rete.
Qui scommetteremo su “notizie locali, musica e buon umore”dettagliata Céline Pigalle alla fine di novembre durante una conferenza stampa a Parigi, con l’accento su “prossimità” et “il servizio”.
Questo cambio di nome avviene in un momento in cui France Bleu cresce in termini di audience, con 2,59 milioni di ascoltatori giornalieri (+87.000 in un anno), secondo gli ultimi dati di Médiamétrie, pubblicati a metà novembre.
Verso una fusione dell’emittenza pubblica
La presidente di France Télévisions, Delphine Ernotte Cunci, e la sua controparte di Radio France, Sibyle Veil, hanno annunciato nell’ottobre 2023 l’eventuale unione di France 3 e France Bleu sotto il marchio Ici, al fine di rafforzare la cooperazione illustrata dai comuni dello spettacolo mattutino lanciato nel 2019.
Ma l’istituzione dell’etichetta Ici ha suscitato l’opposizione dei sindacati di Radio France e di France Télévisions, i cui avversari la vedono come l’inizio di una fusione pura e semplice. Soprattutto perché ciò avviene mentre si attende la riforma della radiodiffusione pubblica.
Spinto dal ministro della Cultura Rachida Dati, il progetto di partecipazione congiunta e poi di fusione delle società audiovisive pubbliche è stato sospeso quest’estate dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale. Rimasta al governo, Rachida Dati vuole rilanciare il riavvicinamento, almeno con il progetto di holding.
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