Daniel Cohn-Bendit chiede di “frenare l’immigrazione”, causa di un “grande ricambio” sull’isola

Daniel Cohn-Bendit chiede di “frenare l’immigrazione”, causa di un “grande ricambio” sull’isola
Daniel Cohn-Bendit chiede di “frenare l’immigrazione”, causa di un “grande ricambio” sull’isola
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Durante un dibattito con Luc Ferry su LCI questa domenica sera, l’ex studente di May 68 ha ritenuto che la situazione migratoria “eccezionale” a Mayotte non debba essere trattata “ideologicamente”.

Le ultime dichiarazioni di Daniel Cohn-Bendit sono sorprendenti. E ulcerare la sinistra. Mentre i dibattiti sull’immigrazione a Mayotte sono ripresi con forza da quando l’isola è stata devastata a metà dicembre da un ciclone mortale, l’ex studente di May 68 non ha usato mezzi termini domenica sera sull’argomento. Al punto da ripetere la retorica di parte della destra nazionalista. Portato a discutere, come ogni settimana, con l’ex ministro dell’Istruzione nazionale Luc Ferry sull’LCI, l’ex deputato ha giudicato che il “situazione” a Mayotte lo è “eccezionale” in materia di migrazione. “Non dobbiamo discutere il problema ideologicamente, dobbiamo vedere Mayotte, non è la Francia, non dobbiamo confondere”dice, anche se il dipartimento d’oltremare gli è stato assegnato sin dal 19° secolo.

Di fronte alla portata delle sfide sovrane e di sicurezza, Daniel Cohn-Bendit va ancora oltre. E sollecita, riprendendo le tesi che ha combattuto fino a poco tempo fa, a “rallentare e rendere impossibile questa immigrazione che rappresenta un grande sconvolgimento, un grande ricambio di popolazione”. “Non sono cieco”, ha insistito, sottolineando l’articolo dei ministri Bruno Retailleau (Interno), Manuel Valls (Oltremare) e Sébastien Lecornu (Esercito) pubblicato poche ore prima su Le Figaro , che chiamano all’unisono per a “fermezza migratoria” senza il quale “Mayotte sarà ricostruita sulla sabbia”. “Sarà efficace? Se è efficace, è una difesa. Se non è efficace, non è una difesa”.ha sostenuto Daniel Cohn-Bendit.

Parte della sinistra arrabbiata

Non è stato meno necessario provocare l’irritazione di diversi esponenti del Nuovo Fronte Popolare (NFP), che hanno protestato perché uno dei loro esponenti di spicco ha utilizzato i discorsi dei loro avversari politici per i propri scopi. “Con la massima tranquillità, Cohn-Bendit adotta il concetto di “grande sostituzione””ha deriso la deputata ambientalista Sarah Legrain, in riferimento alla controversa tesi del saggista Renaud Camus sulle conseguenze delle prossime ondate migratorie in Europa. E l’eletto di Parigi ironicamente: “Senza dubbio ci darà presto lezioni sul modo giusto per battere l’estrema destra alle prossime elezioni”.

Altra reazione, quella della stessa deputata ecologista dei media Sandrine Rousseau che ha pubblicato un conciso commento sul social network X: “Vergognati, Danny.” Il suo collega ribelle Arnaud Saint-Martin, da parte sua, ha descritto il settantenne come “Il sessantotto boomer sulla via della radicalizzazione fascista”. Per una frangia di sinistra, Daniel Cohn-Bendit questa domenica sera è decisamente passato da “Dany il rosso” a “Dany il marrone”.

Francia

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