l’influencer algerino lascia libero il tribunale, ma si ritrova in un centro di detenzione

l’influencer algerino lascia libero il tribunale, ma si ritrova in un centro di detenzione
l’influencer algerino lascia libero il tribunale, ma si ritrova in un centro di detenzione
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Par

Jean-Marc Aubert

Pubblicato il

7 gennaio 2025 alle 18:51
; aggiornato il 7 gennaio 2025 alle 19:33

La vicenda delInfluencer algerina arrestata a Montpellier Domenica 5 gennaio 2024, il giorno dopo la messa in onda di a video su Tik Tok L’incitamento all’odio razziale e l’incitamento ad atti di tortura hanno appena avuto un procedimento giudiziario, ha rivelato martedì 7 gennaio la Procura di Montpellier.

Il pubblico ministero ricorda i fatti: sabato 4 gennaio 2025, la procura di Montpellier è stata destinataria, ai sensiarticolo 40 del codice di procedura penaledi due rapporti, “provenienti l’uno dal prefetto dell’Hérault e l’altro dal sindaco di Montpellier, che evocano la diffusione sul rete sociale “Tik Tok” di un video realizzato da un residente di Montpellier che incita all’odio razziale e invita ad atti di tortura.

Piattaforma Pharos

Secondo le nostre informazioni questi video sono stati oggetto di segnalazioni anche sulla piattaforma governativa Faro. Il pubblico ministero aggiunge che “è stata immediatamente affidata un’indagine al servizio di polizia giudiziaria locale -Slpj- di Montpellier con l’accusa di provocazione pubblica e diretta senza effetto a commettere un crimine o un delitto. Le indagini hanno consentito di identificare legalmente un cittadino algerino di 59 anni sul suolo francese. Quest’ultimo, sfavorevolmente noto per diversi reati commessi fino al 2010, aveva un account Tik Tok seguito da 168.000 persone. Aveva pubblicato diverse decine di video che avevano raccolto circa un milione di “mi piace”. Aveva anche un canale YouTube», conferma il pubblico ministero.

L’influencer algerino che aveva diversi punti di raccolta, in particolare nella zona di Avenue du Père Soulas, nelle Cévennes e nel centro della città, è stato finalmente localizzato, poi arrestato questa domenica alle 16:30 all’Écusson e messo in custodia. fermo di polizia, con l’assistenza di interpreti esperti presso la Corte d’appello di Montpellier per tradurre i messaggi su computer e telefoni. Sembrava che i termini tradotti in francese nel video non riflettessero i commenti fatti in arabo dalla persona interessata.

“Le traduzioni di due interpreti hanno stabilito che le parole “ucciderlo” non erano state pronunciate nel video riportato e che non conteneva un invito a uccidere una persona chiamata “Cohen”. L’imputato, invece, chiedeva una severa correzione, in particolare per colpire un uomo che sembrava risiedere in Algeria. L’interessato ha ammesso la materialità dei fatti precisando di essere sotto l’effetto di una terapia sostitutiva con farmaci», precisa inoltre la Procura di Montpellier.

Video: attualmente su Actu

Processo il 24 febbraio

L’influencer di Montpellier è stato presentato martedì alla Procura della Repubblica nell’ambito di una procedura di comparizione differita in attesa delle conclusioni di una perizia psichiatrica, che sarà effettuata molto presto. Verrà giudicato il 24 febbraio 2025 alle ore 14, presso il tribunale penale.

Tuttavia, appena rilasciato dal giudice delle libertà e della detenzione -JLD- e sottoposto a stretto controllo giudiziario fino al processo, il prefetto dell’Hérault ha immediatamente adottato un provvedimento di fermo amministrativo, come aveva annunciato questo fine settimana, che ha portato all’arresto del cinquantenne da parte Polizia di frontiera -Paf 34- e il suo trasferimento nel centro di detenzione amministrativa -CRA- di Nîmes.

Espulsione

“Di fronte ai fatti che hanno colpito questo influencer, il prefetto dell’Hérault ha revocato la validità del suo permesso di soggiorno per una durata di dieci anni e, in vista di un provvedimento di allontanamento, ha adottato un provvedimento di trattenimento presso il CRA con effetto immediato”, conferma martedì sera alle Metropolitano l’ufficio del prefetto. Chiaramente il cinquantenne verrà deportato a breve, probabilmente prima del processo fissato per il 24 febbraio.

Per suo conto

Un’altra indagine è in corso presso la stazione di polizia centrale di Montpellier dopo la denuncia di cui all’articolo 40 del codice di procedura penale, lunedì 6 gennaio 2025, sera del sindaco di Montpellier, Michele Delafosse di un appello ai negazionisti e all’odio verso gli ebrei da parte di un influencer, sempre su Tik Tok, in questo caso un professore di Montpellier. Si tratta della quarta procedura simile nel territorio, di cui due nell’Hérault avviate dopo quelle di Brest (Finistère) e Échirolles (Isère) nel giro di pochi giorni, il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, insiste sulla fermezza delle misure di sicurezza servizi e forze dell’ordine nei confronti di questi influencer che dilagano sui social network.

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