Il Senegal, di fronte ad una crescente dipendenza economica, si trova in una situazione critica con oltre 2.500 prodotti importati, per un fatturato di oltre 6.000 miliardi di franchi CFA. Di fronte a questa realtà, il governo senegalese sta mettendo in atto strategie per limitare le importazioni e promuovere la produzione locale, con particolare attenzione al settore dell’abbigliamento di seconda mano. Ibrahima Thiam, Segretario di Stato per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI) e delle piccole e medie industrie (PMI), ha sottolineato le ambizioni dello Stato di riorganizzare la politica economica del paese, evidenziando gli sforzi già in corso per ridurre questa dipendenza.
L’ospite della Giuria domenica 5 gennaio 2025 ha dettagliato l’entità dell’attuale congiuntura economica: “importiamo più di 2.500 prodotti, con quasi 6.000 miliardi di fatturato. Esportiamo meno di 4 miliardi. Abbiamo quindi un deficit strutturale di quasi 2500 miliardi nelle bilance commerciali”. Di fronte a questo squilibrio, il Segretario di Stato ha riaffermato l’obiettivo del governo di trasformare l’economia senegalese in un’economia competitiva, capace non solo di soddisfare i consumi locali, ma anche di attaccare i mercati subregionali e internazionali.
Ibrahima Thiam ha chiarito che questa riduzione della dipendenza dalle importazioni non è semplicemente una questione di decisioni autoritarie. «Non è questione di autorità, né di cedere alle pressioni, no. Abbiamo un Presidente della Repubblica, un Primo Ministro, un Ministro dell’Industria e del Commercio e tutti i membri del governo che seguono le indicazioni del Capo dello Stato e del Primo Ministro e che cercano di proporre soluzioni”, ha affermato . Secondo lui, questo approccio si basa su una stretta collaborazione tra attori economici, settori locali e governo, con una forte dose di diplomazia e sensibilizzazione per cambiare mentalità e promuovere la transizione verso un’economia più autonoma.
Il settore dell’abbigliamento usato, spesso additato come un’area ad elevate importazioni, è una delle priorità in questa riorganizzazione della politica economica. Lo Stato intende mettere in atto soluzioni per incoraggiare la produzione locale, preservando al tempo stesso i posti di lavoro e i settori economici interessati da questa transizione.
In definitiva, Thiam ha insistito sulla necessità di un approccio paziente e progressista. “Col tempo troveremo soluzioni ai vari problemi che incontriamo”, ha aggiunto, sottolineando che gli sforzi per ridurre la dipendenza dalle importazioni richiedono una visione a lungo termine e azioni concertate a tutti i livelli.