l’elenco delle professioni in tensione sarà aggiornato “a fine febbraio”

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È stata effettuata una mappatura “regione per regione”, “tutti i livelli di qualificazione combinati”, ha detto domenica la ministra responsabile del Lavoro e dell’Occupazione, Astrid Panosyan-Bouvet.

Pubblicato il 01/05/2025 15:41

Aggiornato il 01/05/2025 16:30

Tempo di lettura: 2 minuti

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Astrid Panosyan-Bouvet, ministra del Lavoro e dell’Occupazione, all’uscita dall’Eliseo, l’11 dicembre 2024. (ARTHUR N. ORCHARD / HANS LUCAS / AFP)

Previsto dalla legge sull’immigrazione promulgata all’inizio del 2024, dovrebbe essere pubblicato l’aggiornamento dell’elenco delle professioni carenti in cui i lavoratori irregolari possono essere regolarizzati “fine febbraio”. Tale scadenza è stata anticipata dal Ministro delegato al Lavoro e all’Occupazione. “Con Bruno Retailleau [le ministre de l’Intérieur]stiamo lavorando sulla questione della regolarizzazione dei clandestini, visto che dobbiamo firmare insieme una circolare”ha spiegato Astrid Panosyan-Bouvet, su franceinfo e Inter, domenica 5 gennaio.

Questo testo, atteso a breve, deve inasprire i criteri di ammissione che hanno permesso a 34.724 persone di ottenere i documenti nel 2023, secondo i dati del Ministero dell’Interno. Deve sostituire la circolare di Valls che, dal 2012, consente allo straniero in situazione irregolare di richiedere a “ingresso eccezionale al soggiorno” (AES) per motivi familiari, economici o studenteschi. Toccherà poi al prefetto accettarlo o meno.

«Il problema della circolare di Valls è che imponeva alla persona in situazione irregolare che lavorava di chiedere l’autorizzazione al proprio datore di lavoro, ha spiegato il ministro. Quella che sarebbe una vera novità oggi sarebbe, grazie alla legge, poter chiedere spontaneamente la regolarizzazione senza finire nelle mani del padrone”ha sostenuto.

I ministeri del Lavoro e dell’Interno hanno effettuato la mappatura “regione per regione” professioni in tensione, “tutti i livelli di qualifica combinati”ha spiegato Astrid Panosyan-Bouvet, specificandolo“ingegneri e studenti magistrali” rappresentare “un terzo dell’immigrazione economica”.

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