OSPITE RTL – “La Francia è al fianco del popolo siriano”, afferma Jean-Noël Barrot

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Venerdì 3 gennaio, Jean-Noël Barrot, ministro dell’Europa e degli Affari esteri, si è recato in visita in Siria, insieme alla sua omologa tedesca, Annalena Baerbock. Il capo della diplomazia francese è stato ospite della Grand Jury RTL-M6-Le Figaro-Public Sénatquesta domenica, 5 gennaio, per ritornare su questa visita a Damasco, “la prima in quindici anni”, ha detto.

“Qualche settimana fa, grazie alla straordinaria mobilitazione del popolo siriano, è nata una nuova speranza. Una speranza fragile, ma una speranza reale”, ha proclamato riferendosi alla caduta di Bashar al-Assad. “La Francia è al fianco del popolo siriano per trasformare questa speranza in realtà”ha indicato il ministro degli Esteri che ha incontrato a Damasco i rappresentanti della società civile, delle comunità, “in particolare delle comunità cristiane, che da tanto tempo sosteniamo”.

Sul posto, Jean-Noël Barrot e Annalena Baerbock hanno incontrato anche il leader siriano Ahmad al-Chareh, presentato come un islamista radicale. “Sono lucido riguardo al passato di Ahmad al-Chareh, i gruppi che hanno portato al rovesciamento del regime di tortura di Bashar al-Assad. So anche che alcuni di questi gruppi hanno combattuto al-Qaeda e ISIS. Nella nuova Siria che sta emergendo non deve esserci spazio per il terrorismo islamico”, si giustificò.

Quali sono gli interessi francesi?

Durante questo incontro, il ministro assicura di aver inviato “messaggi molto chiari e molto fermi sulle aspettative in materia di transizioni politiche”, in particolare sugli interessi francesi: “la lotta al terrorismo Daesh e il contrasto alla proliferazione delle armi chimiche”. Si rallegra quindi di aver “ottenuto assicurazioni dall’autorità transitoria che presto ospiterà una missione per organizzare la messa al bando delle armi chimiche”.

Il capo della diplomazia francese vuole “un futuro per la Siria che permetta a tutte le componenti della società di essere rappresentate” tanto per il Paese, quanto per la regione e per la Francia. I francesi “hanno subito le conseguenze di questa instabilità, che ha causato una delle più grandi ondate migratorie verso l’Europa, che ha causato anche l’aumento del terrorismo sfruttato dal regime di Bashar al-Assad. Se vogliamo prevenire tutte queste minacce, abbiamo bisogno di una Siria sovrana, stabile e pacifica“, ha proclamato.

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