Anche quest’anno l’industria indiana ha attraversato grandi turbolenze. Tra chiusure, ristrutturazioni e rare buone notizie, il settore ha oscillato tra caos e spiragli di speranza, in un contesto economico generalmente difficile.
Il settore automobilistico in crisi
Prima vittima di una situazione economica difficile: l’automobile. Dichiarata in cessazione dei pagamenti il 22 febbraio, la chiusura di Impériales Wheels in primavera ha colpito gli animi e ha chiuso una saga lunga dieci anni. L’ultimo produttore francese di cerchi in alluminio, nonostante il massiccio sostegno di 60 milioni di euro di fondi pubblici versati nel 2022, non è riuscito a sfuggire alla liquidazione giudiziaria il 20 giugno. Quasi 180 dipendenti, licenziati, stanno ancora lottando per trovare un lavoro ma anche prima al Tribunale del Lavoro per ottenere un risarcimento.
Non lontano da lì, persistono incertezze su Eurocast ed Eurostyle. I 500 dipendenti di Poinçonnet vivono al ritmo delle trattative tra il proprietario, il gruppo GMD, e i potenziali acquirenti.
L’aeronautica cerca aria
Di fronte alla crisi, il settore aeronautico resiste. Con 3.500 posti di lavoro, beneficia del sostegno statale che garantisce prospettive a lungo termine. L’ampliamento dell’hangar di verniciatura Satys a Châteauroux-Déols, annunciato a settembre e destinato ad accogliere gli A350-1000, illustra questa dinamica. Ma le esigenze di manodopera rimangono una sfida importante. Durante la prima “fiera delle carriere aeronautiche” di settembre, aziende del settore, come Indraéro-Siren, hanno chiesto una mobilitazione urgente per assumere e formare. C’è ancora un barlume di speranza: Indraéro-Siren, che quest’anno ha festeggiato il suo 75° anniversario, registra un fatturato in crescita del 20%.
Lusso e tessile: la sfida della ripresa
Dopo una brutale crisi di crescita, il laboratorio di pelletteria di lusso Léon Flam di Châtillon-sur-Indre è risorto dalle sue ceneri. Liquidata il 7 novembre, la società è stata immediatamente rilevata dal gruppo svizzero Chronostar International. Sebbene siano stati salvati 18 posti di lavoro, le prospettive rimangono caute. Sul versante Montierchaume, il sito logistico di La Halle riprende colore grazie a un piano di investimenti da 30 milioni di euro pianificato dal gruppo Beaumanoir, segnando un passo cruciale per i suoi 180 dipendenti. Gli annunci sono stati dati durante i festeggiamenti del 30e anniversario del sito logistico di La Halle a Montierchaume, 15 novembre.
Ombre e luci
Roger Pradier, specialista nell’illuminazione per esterni, incarna una storia di successo locale. Inaugurata il 20 giugno, l’azienda ha raddoppiato la superficie produttiva grazie a un investimento di cinque milioni di euro. Quest’anno l’azienda ha raggiunto un fatturato di oltre 10 milioni di euro.
Tuttavia, non tutto è roseo per tutti. Nel mese di marzo è stata confermata la liquidazione di B. Cosmétique, proprietaria del celebre marchio Pier-Augé. La chiusura dei negozi di Castel’Praliné all’inizio dell’anno, da Kalium a Issoudun, o le difficoltà finanziarie di Duralex, appartenente allo stesso gruppo di Pyrex, sono tutta una parte del tessuto economico locale che vacilla.
Prospettive contrastanti
Nonostante i venti contrari, Indre può sperare. La resilienza degli attori industriali, il graduale ritorno alla crescita in alcuni settori e gli investimenti in formazione e innovazione sono tutti segnali positivi. Ma con l’avvicinarsi del 2025, l’industria indiana dovrà continuare a destreggiarsi tra sfide strutturali e opportunità future. La vigilanza resta essenziale.