Il culmine anche di una serie di fatti, l'ultimo risalente alla sera della vigilia di Natale, questo 24 dicembre. La polizia è stata chiamata in Boulevard de la Paix dai vicini che hanno sentito urla provenire da un appartamento, oltre a richieste di aiuto. È un indirizzo che le forze dell’ordine conoscono bene. Ci sono già stati due volte negli ultimi sette mesi.
Miracolo dopo essere caduto dal 6° piano
Il primo, a maggio, dopo che una giovane donna era caduta dal 6° piano. Per miracolo si riprese, dopo un mese di coma e fratture multiple. Non ci sarà alcuna azione legale, si sarebbe lanciata da sola, anche se ha potuto rivedere la sua versione in seguito. “Io non ero nella stanza, lei voleva suicidarsi”, assicura ancora l'imputato all'udienza.
I due amanti si amano e si separano, nel corso delle loro pesanti dipendenze da alcol e droghe. Il secondo episodio avviene il 17 settembre, sono entrambi ubriachi, lei riceve un colpo dal manico di un aspirapolvere sull'arco, non subisce nessun colpo, ma è scossa e si ritrova più volte messa a terra,” per calmarla giù, proteggila da se stessa”, assicura l'imputato al banco dei testimoni.
«Sono antiviolente», spiega, «non posso fare del male a una donna, a un uomo o a una mosca. Faccio molte arti marziali, non è quello che mi è stato insegnato. Entrambi dovevano essere processati per violenza reciproca il 25 gennaio, ma il nuovo episodio del 24 dicembre ha fatto precipitare la comparsa del giovane.
Rifugiarsi nel wc
Ancora una volta la vittima non ha presentato denuncia, ma questa volta ha ricevuto tre giorni di ITT. “Era coperta di lividi. È stata spinta, è caduta a terra sei volte, si è rifugiata nel bagno” racconta il procuratore aggiunto Marie Hirigoyen.
Ritiene che l'imputato “minimizza” il suo comportamento, cosa che riconosce solo a malincuore, “mentre voi conoscevate il suo stato di fragilità e le conseguenze della sua caduta” critica il vice procuratore che chiede 12 mesi di reclusione di cui 6 con pena sospesa e mandato di rinvio a giudizio.
Per la difesa, Me Jean-Michel Escudé-Quillet ha insistito sul carattere instabile della vittima e ha ricordato che nessun colpo era stato sferrato. Per spiegare la sua decisione, la corte dirà di aver tenuto conto del contesto e delle personalità di entrambe le parti.