Una mostra nello spirito Charlie di 23 vignettisti sul tema dei conflitti, delle migrazioni, della sottrazione d'identità… L'inaugurazione è prevista sulla piazza dell'Hôtel de Région a Montpellier il 7 gennaio, prima di una mostra itinerante in partenza dalla stazione di Montpellier Saint-Roch l'8 gennaio.
Era il 7 gennaio 2015. Gli attentati di Charlie Hebdo avrebbero scosso la Francia, la Repubblica e la libertà di espressione. Uno choc in tutto il mondo. Pochi giorni dopo 100.000 persone avrebbero marciato a Montpellier. Ce ne saranno milioni in tutto il Paese.
Dieci anni dopo questa tragedia, alla quale seguiranno un'ondata di altri attentati (in particolare quelli del Bataclan), la Regione Occitania, in partenariato con il Club della Stampa, ha deciso di ricordarla organizzando una grande mostra. Un modo di “riaffermare il nostro attaccamento alla libertà di espressione, valore fondante della nostra Repubblica, e far rivivere la memoria di coloro che sono morti in suo nome”sottolinea Carole Delga, presidente della Regione.
Limiti e confini
Una mostra, intitolata “Border line”. Un anglicismo (border significa confine) che sottolinea che “attraverserà i confini e perché si tratta di giocare con i limiti, come diciamo di qualcuno che è “borderline”spiega il curatore della mostra Vincent Girard. Una doppia ambizione quella di invitare 23 vignettisti (di cui otto occitani) a trasgredire per commemorare.
Questa volta la mostra intende affrontare temi da “Limiti e frontiere, ma anche conflitti, migrazioni, ritiro d’identità, muri che separano le persone o privazioni di libertà che sono ancora legioni nel nostro mondo”sottolinea Vincent Girard.
Essendo borderline, “resta sacro”
Il presidente del Club della Stampa d'Occitania al momento degli attentati, Olivier Roirand, ricorda che l'associazione si è sempre occupata di vignette per la stampa con molteplici iniziative intorno alle vignette per la stampa. Inoltre, il Club continua ad avere sul frontone del quartiere Antigone i 12 ritratti delle vittime di Charlie Hebdo.
È anche un modo per dire: “Siamo ancora vivi, non hanno vinto”insiste Christian Assaf, consigliere regionale, riferendosi ai terroristi islamici. Il che ci ricorda: “Non volevamo una commemorazione tradizionale ma una testimonianza per ricordarci che essere borderline, nella nostra società, resta sacro”.
L’uomo, Aurel, Besse, Chapatte…
La mostra presso l'albergo regionale proporrà una cinquantina di disegni sui 700 pervenuti. I visitatori potranno passeggiare. Il giorno successivo, la mostra varcherà le frontiere a bordo di un treno in partenza dall'ambiziosa stazione di Montpellier con l'apertura prevista sulla piazza antistante l'Hôtel de Région il 7 gennaio 2025.
Tra i vignettisti della stampa ce ne sono alcuni che conosciamo molto bene, come il vignettista di Mezzogiorno liberol'Uomo o l'Aurel che lavora oggi per Le Canard Enchaîné o Le Monde… Possiamo contare anche sulla stilista di Charlie Camille Besse, sullo svizzero Le Canard Patrick Chapatte, su stilisti di fama internazionale… Senza contare quelli che saranno sul treno il giorno dopo per la mostra itinerante, ma zitti, è una sorpresa.