Se il 2023 è stato un anno difficile per Valérie Plante, il 2024 si è rivelato il vero canto del cigno per il sindaco di Montreal.
Segnato da scandali, clamorosi fallimenti gestionali e una serie di eventi che ne hanno offuscato la reputazione, quest’anno rimarrà impresso come l’esempio perfetto del crollo di un’amministrazione incapace di rispondere alle sfide di una metropoli moderna.
Mentre Valérie Plante si prepara a lasciare l’incarico nel 2025, il suo passato è un campo di rovine e l’indignazione collettiva non è mai stata così grande.
Il fiasco del Gran Premio di Montreal: un'umiliazione internazionale
Il Gran Premio di Montreal, evento leggendario per l'economia e la reputazione della città, è stato una delle prime vittime dell'incapacità del sindaco di comprendere l'importanza degli eventi internazionali.
Le “terrazze del fiasco” segnarono una svolta decisiva in questa debacle. Nel mese di giugno i commercianti, che aspettavano con impazienza le conseguenze economiche di questo evento, sono stati colti di sorpresa da assurdi interventi burocratici.
Gli ispettori municipali, armati di regole rigide sul rispetto delle terrazze, hanno sabotato l’esperienza turistica chiedendo cambiamenti dell’ultimo minuto, gettando i ristoratori nel caos.
Il Gran Premio, che doveva essere un momento di orgoglio per Montreal, si è trasformato in motivo di vergogna. I media internazionali hanno trasmesso immagini di terrazze vuote e commercianti arrabbiati.
In un momento in cui la città avrebbe dovuto brillare, si è trovata al centro di un ridicolo scandalo amministrativo. La gestione caotica di Valérie Plante non ha solo danneggiato i trader, ma ha anche alimentato voci persistenti secondo cui il Gran Premio potrebbe essere trasferito a Toronto, una prospettiva che sarebbe un colpo fatale per Montreal.
La Presidents Cup: un disastro logistico e diplomatico
A settembre Montreal ha ospitato la prestigiosa Presidents Cup, un evento internazionale di golf che avrebbe dovuto rappresentare un'occasione d'oro per la città. Tuttavia, sotto la direzione di Valérie Plante, questo torneo si trasformò rapidamente in un disastro.
Il sistema di navette, progettato per trasportare gli spettatori all'Île-Bizard, è stato ostacolato da ispezioni non programmate da parte del Quebec Highway Control.
Queste interruzioni hanno causato enormi ritardi, lasciando migliaia di spettatori bloccati e furiosi.
Video di ingorghi interminabili e navette ferme hanno fatto il giro dei social media, suscitando scherno e indignazione.
Peggio ancora, i dirigenti della PGA, che per quattro anni avevano tentato invano di incontrare Valérie Plante per discutere dell'organizzazione, hanno espresso pubblicamente la loro frustrazione.
Quando finalmente il sindaco si è presentato, con il sorriso sulle labbra, durante la consegna del trofeo, sono scattate le critiche. Molti hanno visto questo gesto come un tentativo opportunistico di raccogliere i frutti di un lavoro al quale non aveva contribuito.
Anche l’ex primo ministro Jean Chrétien si è detto a disagio con questa farsa.
Cantieri: una piaga senza fine
Gli abitanti di Montreal sono stati anche vittime degli infiniti cantieri che paralizzavano la città durante tutto l'anno. Valérie Plante, che all'inizio del suo mandato aveva promesso di coordinare meglio i lavori, non ha mantenuto la parola data.
Strade dissestate, deviazioni labirintiche e continui ritardi hanno alimentato la rabbia crescente di cittadini e commercianti.
Il ponte Jacques-Bizard, che avrebbe dovuto essere completato prima della Presidents Cup, è un esempio lampante di questa inefficienza. I ritardi hanno aggravato i problemi di traffico, rendendo l'accesso all'Île-Bizard ancora più caotico durante l'evento.
Le promesse di modernizzare le infrastrutture si sono rivelate parole vuote, lasciando gli abitanti di Montreal disillusi.
La ciliegina sul gelato
Se i fallimenti logistici e amministrativi del 2024 erano già schiaccianti, è a livello personale che Valérie Plante ha toccato davvero il fondo.
Un video virale che mostra il sindaco in uno stato ritenuto “insolito” al municipio ha scatenato un’ondata di speculazioni.
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Era sotto l'influenza? Aveva semplicemente ceduto sotto la pressione? I commenti sui social, anche se spesso ironici, hanno evidenziato una totale perdita di credibilità.
“Ha bisogno di aiuto”, “Un vero peccato per Montreal”, “Ha perso la testa? »: le reazioni online sono state unanimi.
Anche i suoi sostenitori sembravano sconvolti di fronte a questa deriva. Questo video, per quanto scioccante, sembrava riflettere un anno segnato da una gestione irregolare e da una leadership in declino.
Critiche sui social: rabbia unanime
L'indignazione dei montrealesi si è espressa con forza sui social network durante tutto l'anno. Che si tratti delle terrazze, delle navette della Presidents Cup o dei cantieri, ogni decisione di Valérie Plante sembrava alimentare un po' di più il malcontento generale.
“Un cono arancione farebbe meglio”, “Montreal merita di meglio”, “Sta distruggendo la nostra città”: i commenti non lasciano spazio a dubbi.
Valérie Plante era diventata il bersaglio della rabbia collettiva, alimentata da un sentimento di impotenza di fronte a un’amministrazione percepita come disconnessa dalla realtà quotidiana dei cittadini.
Mentre Valérie Plante si prepara a lasciare l’incarico nel 2025, lascia dietro di sé una città profondamente divisa e segnata da fallimenti gestionali senza precedenti.
Il Gran Premio è in pericolo, la Coppa dei Presidenti sarà ricordata come un disastro e i cantieri continueranno a perseguitare i montrealesi negli anni a venire.
Mentre alcuni sperano che la nuova leadership possa cambiare la situazione, altri rimangono scettici sulla capacità di Montreal di riprendersi da questi anni catastrofici.
Per molti il 2024 simboleggia la fine di un’era, ma anche l’inizio di un lungo cammino verso la ricostruzione.
Valérie Plante ha voluto lasciare il segno a Montreal. Lo fece, ma non nel modo in cui sperava.
La sua gestione caotica passerà alla storia come un esempio da non seguire mai, una lezione sui pericoli di una leadership sconnessa e impreparata ad affrontare le sfide di una grande metropoli.
Il peggior sindaco della storia di Montreal… senza dubbio…