Dieci giorni dopo il devastante passaggio della tempesta sull'arcipelago, Emmanuel Macron ha dichiarato lunedì 23 dicembre una giornata di lutto nazionale. Una decisione molto rara senza un protocollo definito.
Bandiere a mezz'asta e contemplazione. Lunedì 23 dicembre è prevista una giornata di lutto nazionale, data l'entità del disastro avvenuto a Mayotte, conseguenza del passaggio del ciclone Chido sul piccolo arcipelago nell'Oceano Indiano. Questa decisione, presa da Emmanuel Macron durante la sua visita, rimane relativamente rara in Francia: è solo la decima volta che una giornata del genere viene decretata sotto la Quinta Repubblica. Se originariamente era stato concepito per accompagnare la morte degli ex presidenti, ora abbraccia una gamma più ampia di eventi significativi per la nazione, come gli attacchi o, per la prima volta, i disastri climatici.
Chi decide?
Solo il Presidente della Repubblica potrà firmare il decreto sul lutto nazionale che sarà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Se il capo dello Stato dovesse morire nell’esercizio delle sue funzioni, spetterà al presidente del Senato, esercitando di fatto il potere ad interim, dichiarare il lutto nazionale. La durata di questo lutto è stabilita dal Presidente: nella maggior parte dei casi dura un solo giorno, ma è capitato che duri tre giorni.
Che cosa sta accadendo?
Nessun testo giuridico delimita con precisione le modalità con cui dovranno svolgersi queste giornate, che non assumono la forma di una cerimonia, a differenza del tributo nazionale. L'unica certezza è che spetta al presidente del Consiglio fissare i termini del lutto nazionale. Il minimole bandiere sventolano a mezz'asta sugli edifici e sugli edifici pubblici. Può essere osservato anche un minuto di silenzio, qualora il Primo Ministro lo richieda. Il capo del governo può anche decretare la chiusura di amministrazioni, tribunali, luoghi di cultura e persino il rinvio di eventi sportivi, ma ciò è avvenuto solo molto raramente. Ancora più eccezionale è la chiusura delle scuole, che non veniva decretata dal 1974. D'altra parte, gli insegnanti a volte sono incoraggiati a osservare un minuto di silenzio in classe.
Per la giornata di lutto nazionale dedicata a Mayotte, Emmanuel Macron ha tracciato i primi contorni su X: “Le nostre bandiere saranno a mezz’asta. Tutti i francesi saranno invitati al culto alle 11.00.senza specificare se si sia trattato o meno di un minuto di silenzio.
Quali sono i precedenti?
12 novembre 1970 : tre giorni dopo la morte dell'ex presidente della Repubblica Charles de Gaulle. Chiuse le amministrazioni pubbliche e gli istituti scolastici. Spettacoli ed eventi sportivi sono cancellati.
6 aprile 1974: dopo la morte, avvenuta il 2 aprile, di Georges Pompidou, attuale Presidente della Repubblica. Ancora una volta le amministrazioni sono chiuse, così come gli istituti scolastici.
11 gennaio 1996: tre giorni dopo la morte di François Mitterrand, ex presidente della Repubblica. A differenza degli omaggi resi ai suoi due predecessori, questa volta non è prevista la chiusura di scuole o amministrazioni. Ma l’allora Primo Ministro, Alain Juppé, suggerì che fossero gli insegnanti “Dedicare oggi un corso alla rievocazione della memoria dell'ex capo dello Stato”.
14 settembre 2001: dopo gli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti. Questa è l'unica volta in cui viene dichiarato il lutto nazionale per un evento accaduto fuori dalla Francia. Questo lutto è stato osservato in tutta l'Unione Europea, che aveva chiesto agli Stati membri di osservare tre minuti di silenzio.
8 gennaio 2015: il giorno dopo il'Attacco al giornale satirico Charlie Hebdo provocando dodici morti.
15, 16 e 17 novembre 2015: per la prima volta, su richiesta di François Hollande, il lutto nazionale è stato prolungato di tre giorni, dopo gli attentati del 13 novembre nella regione parigina.
16, 17 e 18 luglio 2016: François Hollande adotta un provvedimento simile in omaggio alle vittime dell'attentato del 14 luglio 2016 a Nizza.
30 settembre 2019: dopo la morte di Jacques Chirac, ex presidente della Repubblica, il 26 settembre. Edouard Philippe, allora Primo Ministro, voleva organizzare un minuto di riflessione per gli agenti del servizio pubblico, compresi gli insegnanti. Quest'ultimo potrebbe, come ha fatto François Mitterrand, dedicare un corso alla memoria dell'ex presidente.
9 dicembre 2020: dopo la morte di Valéry Giscard d'Estaing, il 2 dicembre, ex presidente della Repubblica. Questo è l'ultimo lutto nazionale osservato prima di quello di Mayotte.
Piccolo aneddoto. Il lutto nazionale non risale realmente alla Quinta Repubblica. In realtà, una giornata del genere era già stata organizzata, una sola volta, nel 1930. Facendo eco a quella del 2024, si collegava anche a una catastrofe meteorologica: le massicce inondazioni verificatesi in diversi dipartimenti del sud-ovest della Francia continentale, che lasciarono centinaia di persone morto e causò ingenti danni materiali.