L'opinione di Midol di La Rochelle-Clermont: Will Skelton-Thomas Ceyte: allora chi è lo sceriffo?

L'opinione di Midol di La Rochelle-Clermont: Will Skelton-Thomas Ceyte: allora chi è lo sceriffo?
L'opinione di Midol di La Rochelle-Clermont: Will Skelton-Thomas Ceyte: allora chi è lo sceriffo?
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La sfida fisica offerta dai Clermontois ai Rochelais ha animato l'incontro e ha fatto molto parlare questo sabato a Deflandre.

“Non lascerò che accada. Si chiama Skelton e pesa venti o trenta chili di più, ma è pur sempre una partita di rugby. Vedremo cosa succede”. Fin dal pre-partita, Thomas Ceyte aveva iniziato a mostrare i muscoli e a mostrare le zanne in preparazione al faccia a faccia che lo aspettava a Deflandre con il gigante australiano.

Almeno non possiamo biasimare la seconda linea del Clermont per non aver mantenuto le sue promesse: aveva parlato, aveva osato. Ad ogni incontro, al minimo punto d'incontro, il nativo di Aubenas sfidava e prendeva di mira il suo alter ego marittimo che, come sappiamo, non ama altro che questi scambi di gentilezza. Questa lotta tra grossi polli sotto l'effetto degli ormoni ha offerto al fedele pubblico di Marcel's delle prelibatezze con sessioni di lotta a terra, schiarimenti ad altissima intensità e una scaramuccia che ha portato allo strappo della maglia di Mr. Skelton, costretto a cambiarsi la casacca XXL prima della rottura.

“Quando vieni a La Rochelle, se non stabilisci la legge, sei morto”dirà Christophe Urios. Di conseguenza, le sue truppe erano dannatamente virili ma non sempre corrette. Se Thomas Ceyte e soci possono vantarsi di aver tenuto duro contro lo “sceriffo” Will Skelton e le sue truppe, tendono a dimenticare che sul prato era presente un altro “sceriffo” nella persona di Pierre Brousset. In pieno ruolo, l'arbitro ha imposto la propria legge, arrivando a brandire tre cartellini gialli – alcuni con riflessi arancioni – agli ospiti nel corso del primo tempo per evidenti eccessi di impegno. I quattordici punti di distacco accumulati in questo periodo sono troppi per permettere agli uomini di Christophe Urios di invertire la tendenza. Anche se nella pausa si sono ricordati che il rugby si giocava anche con la palla; e che, oltre a non abbassare gli occhi, è buona norma alzare la testa.

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