“I danni dell'alcol attraversano le udienze del tribunale penale di Bourges. Violenza e violenza domestica, rifiuto di conformarsi, omicidi, insulti, aggressioni, ecc. sono bagnati di abusi. Quanti sono lì a credere, in bar, che sotto l'effetto dell'alcool i fatti sono meno riprovevoli Anzi: è un'aggravante e lungi dall'essere una scusa?
A chi pensa di poter domare i propri demoni, a chi si crede “immortale” come ha detto un avvocato, “invincibile”, “onnipotente” come ha detto un altro, a chi crede di poterne “uscire da solo”, a chi a chi non ne fa una malattia, e infine a chi si rifugia dietro il proprio mantra: “è festa”. Ma cosa c'è da festeggiare nel bere senza ragione che la ragione non comprenda? Per poi mettersi al volante, davanti e dietro, della vita degli altri oltre alla propria? Cosa c'è da festeggiare nel bere senza misura, nel guidare senza coscienza, nel distruggere vite senza scrupoli?
“Dal momento in cui ti metti al volante, sei potenzialmente un assassino”, ha insistito un avvocato. Sembra che ogni incidente mortale, ogni tragedia con conseguenze irreversibili, ogni udienza piena delle conseguenze dell'abuso di alcol non sia uno scudo contro le tragedie future.
Bisogna venire a sedersi in un'aula di tribunale, ascoltare le spiegazioni degli imputati e, soprattutto, le suppliche delle vittime le cui vite spezzate non potranno mai più essere ricomposte. Dobbiamo ascoltare le lacrime ingoiate dei nostri cari, penetrare, anche solo per un secondo, nel loro dramma così duraturo da costituire ormai la loro esistenza. Dobbiamo affrontare la realtà delle storie, delle paure, degli incubi che persistono. Dobbiamo immergere le mani nei fitti dolori che restano sospesi nei silenzi.
Si avvicinano le vacanze di fine anno
Come possono tutti non comprendere la necessità di non bere e poi guidare, di non impegnare il proprio destino sulla via della morte e, peggio, di impegnare il destino di coloro che amiamo e che, forse, continueranno ad amarvi oltre ogni ragionevolezza? ? In questo, il tribunale penale di Bourges mostra questa cruda realtà.
E con l’avvicinarsi delle vacanze di fine anno, affinché il pubblico futuro non si tinga del dramma dei giorni a venire, è imperativo considerare che qualcuno che ha bevuto non dovrebbe mettersi al volante. Per lui. Per i suoi cari. E per tutti coloro che non hanno chiesto nulla, ma si sono ritrovati intrappolati nella rete di una tragedia che sarebbe dovuta restare loro estranea, se solo…
Ma al diavolo i se. Adesso servono certezze”.