Allarme rosso sull'economia della Gironda. Dall'inizio del 2024 fino alla fine di novembre, il tribunale commerciale di Bordeaux ha avviato 1.800 procedure di salvaguardia, recupero o liquidazione per imprese in difficoltà, rispetto a 1.370 cause nello stesso periodo del 2023. Questo aumento del 31% eclissa addirittura il numero di 1.400 procedure innescata durante la crisi dei mutui subprime nel 2008. I settori più colpiti sono le piccole imprese, il settore alberghiero e della ristorazione, la viticoltura e l'edilizia.
“È vero che non è facile da accettare”
Charles* è uno di questi imprenditori girondini. Dirigente di un'azienda di commercio di vino, accetta di testimoniare. “All'inizio si è trattato di difficoltà economiche, vale a dire che il nostro fatturato è diminuito il calo dell’attività generale nel nostro settore. All'improvviso ci troviamo in difficoltà (…) Sono stato costretto a separarmi da un collega che lavora in ufficio da 25 anni e sono situazioni non facili da gestire “.
L'anno 2024 ha scosso l'azienda di Charles, affermata da 80 anni nel panorama vitivinicolo bordolese. “Chiedersi se potremo continuare ad operare, è vero che non è facile da accettare. Abbiamo la sensazione che tutto stia andando a rotoli.«Per uscire dall'acqua, Charles ha potuto contare sul sostegno di un'associazione specializzata nell'aiuto ai padroni in difficoltà.
“Assegniamo immediatamente un terapista
Presidente di l'associazione Entraide et Entrepreneurs con sede a Mérignac, Claudine Perry fa il punto sulle difficoltà incontrate da questi capi. “Possono essere finanziari, personali, ciclici, in particolare l'aumento dei prezzi dell'energia.”
“Abbiamo un team di 100 persone, avvocati, terapisti, rappresentanti legali e amministratori, grandi manager, che sono tutti volontari”indica Claudine Perry. Il presidente di Entraide et Entrepreneurs descrive la spirale infernale in cui sono precipitati questi padroni.
“Un conto in banca che si blocca, un fornitore che non consegna, personale che si ammala… Non hai più fatturato, quindi hai debiti, quindi hai prestiti, quindi non puoi onorarli. È un circolo vizioso perché senza imprenditore non c’è impresa. Quindi quello da curare è soprattutto un imprenditore in difficoltà al quale affideremo subito un terapista”.
Durante gli scambi telefonici tra i volontari dell’associazione e i leader aziendali, “se riteniamo che ci sia un'emergenza che potrebbe essere suicida, ovviamente allertiamo l'Associazione Ha dato chi è più specializzato in questo rischio“. Claudine Perry incoraggia i leader in difficoltà ad “osare parlare” prima che le difficoltà si accumulino.
“Ed è vero che è bello avere una terza persona con cui confidarsi senza nascondere nulla. Altrimenti ci fermiamo, stiamo in un angolo e piangiamo. Da solo, penso che sarei stato fregato“, confida Carlo.
*L'interlocutore ha voluto restare anonimo.