“Nel video è quasi un burattino”: 8 mesi di carcere con sospensione della pena per l’uomo incontrollabile che ha picchiato l’ex compagna

“Nel video è quasi un burattino”: 8 mesi di carcere con sospensione della pena per l’uomo incontrollabile che ha picchiato l’ex compagna
“Nel video è quasi un burattino”: 8 mesi di carcere con sospensione della pena per l’uomo incontrollabile che ha picchiato l’ex compagna
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l’essenziale
Martedì scorso un cinquantenne è comparso davanti al tribunale di Auch per violenza domestica commessa contro la sua ex moglie a Jegun. È stato condannato a 8 mesi di reclusione, con obbligo di cure e divieto di avere contatti con la vittima.

Il 21 febbraio a Jegun, dopo alcuni mesi che non stavano insieme, Carine* è venuta a ritirare le sue cose da Xavier*, il suo ex compagno di 51 anni. Trascorrono il pasto e un po’ della serata insieme quando all’improvviso Xavier sbotta: “Vattene!” esclama rivolgendosi all’ex moglie.

I suoi problemi legati all’alcol, uniti a una cascata di eventi negativi (perdita della patente, del lavoro e della separazione), lo hanno messo in una rabbia incontrollabile: “Non so più perché sia ​​successo, ho un buco nero”, ammette sottovoce in tribunale.

I fatti si sono poi aggravati: una volta allontanata dall’abitazione, la vittima è stata tirata per i capelli, portata a terra almeno tre volte e picchiata duramente. Un vicino, allertato dalle grida di soccorso, ha cercato di intervenire. Viene poi respinto dall’individuo fuori controllo, che voleva solo aggredire la sua ex compagna: “È quasi un burattino nel video”, commenta il presidente del tribunale in reazione alle prove filmate portate da un vicino di questa “violenza incontrollabile”.

“Lo ricorderà per tutta la vita!”

Sul banco dei testimoni l’imputato non cerca di difendersi né di negare i fatti. Tanto più che una storia c’è stata: nel luglio 2023 sarebbero state commesse altre violenze e da allora sarebbero stati inviati SMS offensivi e addirittura minacciosi di morte. A capo chino, si limita a chiedere ripetutamente scusa, voltandosi di tanto in tanto verso la vittima.

Il pubblico ministero è indignato: “Trovo difficile immaginare che in 30 anni non ci siano stati altri attentati!” Si rivolge a Xavier: “È facile non ricordare… Se lo ricorderà per tutta la vita!” Nel corso della sua testimonianza, la vittima ha dichiarato con voce tremante: “Non sto molto bene”, dichiarando di non aver dormito bene e di aver avuto attacchi di ansia prima del processo.

Dice solo che vuole andare avanti: “Si sta curando, sto ricostruendo la mia vita. Voglio solo che tutto questo finisca, ma in nessun caso voglio che vada in prigione, questo non lo aiuterà. “

Parole pronunciate dal Maître Lagaillarde in difesa del suo cliente. Capitalizza la “speranza per il futuro” suscitata dal ricovero in clinica dell’imputato da marzo per i suoi problemi legati all’alcolismo e alla depressione.

Alla fine, il tribunale ha ritenuto Xavier colpevole e lo ha condannato, per reiterazione di violenze legali, a 8 mesi di carcere con due anni di sospensione condizionale, accompagnati dall’obbligo di cure e dal divieto di entrare in contatto con la vittima e dalla libertà vigilata obbligo di seguire un corso di contrasto alla violenza domestica.

*Nomi identificati

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