Proprietari, il Comune di Parigi vuole eliminare il vostro surplus di affitto legale

Proprietari, il Comune di Parigi vuole eliminare il vostro surplus di affitto legale
Proprietari, il Comune di Parigi vuole eliminare il vostro surplus di affitto legale
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Da cinque anni a Parigi gli affitti sono regolamentati. D’altra parte, tra due settimane, il loro aumento non sarà più limitato. Perché da metà luglio l’indice di riferimento degli affitti (IRL) non sarà più influenzato dallo scudo dei prezzi. L’aumento degli affitti potrà quindi superare il 3,5% precedentemente fissato dalla legge, a condizione che non sia superiore a quello dell’IRL e che rispetti i controlli sugli affitti. Un dispositivo che dovrebbe rallentare l’aumento dei prezzi degli affitti. Ma in realtà non sempre questo principio è verificato. A Parigi, secondo l’Observateur Clameur, gli affitti dei monolocali sono aumentati di oltre il 3% tra il 2022 e il 2023, dopo essere diminuiti dello 0,5% tra il 2021 e il 2022. Stessa osservazione per i bilocali: +2,4% dopo -1,4%.

Colpa del supplemento d’affitto, secondo il municipio di Parigi. Questo supplemento, che consente ai proprietari di andare oltre la supervisione, è legale. A due condizioni: che sia scritto nero su bianco nel contratto di locazione e che l’alloggio abbia “l’ubicazione o le caratteristiche di comfort che lo giustificano», prevede la legge. Criteri vaghi che aprono la strada agli abusi. Senza contare che per questo canone aggiuntivo non è stato fissato alcun importo massimo. Ecco perché il municipio di Parigi vuole, se la coalizione di sinistra vincesse le elezioni legislative, eliminare questo supplemento d’affitto.

«L’idea del controllo degli affitti è quella di creare un tetto che non deve essere superato. Tuttavia, questo integratore propone proprio di aggirarlo, il che non ha sensodenuncia Jacques Baudrier, deputato comunista del sindaco di Parigi, responsabile dell’edilizia abitativa, a Le Parisien. È previsto un canone di riferimento maggiorato del 20% a seconda dell’ubicazione e della tipologia dell’immobile. Questo è più che sufficiente.» Per Thomas Lefebvre, direttore scientifico di Meilleurs Agents, è possibile regolamentare meglio il supplemento d’affitto che, secondo lui, ha una sua utilità. “Con le informazioni che raccogliamo sugli alloggi e sugli affitti in particolare, siamo in grado di quantificare l’effetto di ciascuna caratteristica dell’immobile sul canone di locazione“, sottolinea.

Il supplemento dell’affitto è già vietato

Ad oggi il supplemento canone è già vietato per tutti gli alloggi affittati dal 18 agosto 2022, i cui servizi igienici sono sul pianerottolo, la DPE (Diagnosi Prestazione Energetica) è classificata F o G, la vis opposta si trova a meno di 10 metri, l’impianto elettrico è degradato o presenta segni di umidità sui muri, secondo un emendamento presentato dal deputato comunista Stéphane Peu (Seine-Saint-Denis) e adottato dall’Assemblea nazionale, nel dicembre 2021. Questo stesso testo autorizza i sindaci a sanzionare i proprietari senza scrupoli che rischiano una multa di 5.000 euro. D’altronde è proprio lo Stato a riscuotere le multe.

«Un inquilino ha tre mesi di tempo dalla firma del contratto per contestare un canone che ritiene troppo alto, nel caso in cui sia previsto un canone aggiuntivo nel contratto di locazione. (articolo 7-1 legge n. 89-462 del 6 luglio 1989), ricorda Me Valentin Simonnet, avvocato in diritto immobiliare. Questo periodo è ridotto a tre anni in assenza di canone aggiuntivo. (articolo 140, III, B della legge 23 novembre 2018, n. 2018-1021).” Resta da vedere chi vincerà lo stallo legislativo e se la proposta del municipio di eliminare il supplemento sull’affitto basterà a far tremare i proprietari.

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