I lavori sono in corso: restyling XXL per i Liserons, aggiornamento di un progetto durato diversi anni a Nizza

I lavori sono in corso: restyling XXL per i Liserons, aggiornamento di un progetto durato diversi anni a Nizza
I lavori sono in corso: restyling XXL per i Liserons, aggiornamento di un progetto durato diversi anni a Nizza
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Dopo tanta attesa, le cose si stanno muovendo per il meglio a Les Liserons. La ristrutturazione del patrimonio abitativo di questo vicolo cieco a est di Nizza è davvero iniziata negli ultimi giorni.

In questo quartiere di circa 2.000 abitanti e di 645 alloggi (di cui 600 di edilizia sociale gestita da Habitat Côte d’Azur), le grandi manovre dureranno diversi anni.

Viene menzionato l’orizzonte 2029-2030. Per Metropolis, sostenuto dall’Agenzia Nazionale per la Rinnovamento Urbano, l’investimento è consistente: 67 milioni di euro.

190 case distrutte

È in fondo al vicolo cieco che tutto ha inizio: svuotato dei residenti – tutti ricollocati fuori sede – dalle sue 68 unità abitative, uno dei due edifici della residenza Torino Est sarà demolito nei prossimi mesi. I lavori preparatori sono iniziati a giugno.

Durante un “caffè cantiere” con i residenti, Anthony Borré, primo vicesindaco Christian Estrosi, delegato al Rinnovamento urbano, ha dettagliato il programma: “Lavori preparatori e bonifica amianto fino a novembre, poi demolizione per “rosicchiamento” [petit bout par petit bout, pour ne pas ébranler les autres bâtiments] fino all’inizio del 2025.”

L’altro edificio del residence (122 unità abitative) subirà la stessa sorte; operazioni di ricollocazione – “il più complesso” sottolineò il prescelto – comincia.

In luogo di questi due edifici: la realizzazione di a “spazio pubblico verde”88 nuove unità abitative ad accesso libero e negozi al piano terra.

400 unità abitative ristrutturate

La residenza di fronte, Torino Ovest, vedrà rinnovate le sue 65 unità abitative e gli spazi esterni. Menziona Anthony Borré “i lavori inizieranno nel 2026 per 18 mesi, con completamento previsto per la metà del 2027”.

Nei prossimi quattro anni saranno ristrutturate anche le 333 unità abitative delle residenze Mont-Gros, Observatoire e Ponts-Jumeaux. “secondo gli standard più elevati”ha promesso l’uomo che è anche presidente di Habitat della Costa Azzurra. “Stiamo lavorando per i prossimi 30 o 40 anni”.

Nel programma, “da settembre 2025: sostituzione delle finestre, impermeabilizzazione del tetto, parti comuni, attrezzature tecniche, elettricità e impianto idraulico, porte di piano, individuazione dei contatori dell’acqua, sostituzione delle colonne d’acqua, riparazione degli impianti di riscaldamento…”ha elencato il braccio destro del sindaco.

Sono previsti sei mesi di costruzione per Ponts-Jumeaux, tredici per Mont-Gros e otto per l’Osservatorio, dove “come hai chiesto tu”ha annunciato l’eletto, verrà raso al suolo un vano scala (o dodici unità abitative).

Altri accordi

All’ordine del giorno ci sono anche diversi sviluppi urbani. A partire da un’area di inversione di tendenza alla fine del vicolo cieco, che consentirà alla navetta di viaggiare su e giù per la collina. “Dobbiamo aprirlo”ha insistito Anthony Borré, riconoscendolo “il servizio pubblico non è all’altezza”.

Un campo misto calcio-basket la cui costruzione dovrebbe iniziare “fine ottobre”vedrà la luce anche sul tetto della residenza Mont-Gros.

E nel lungo termine l’imbocco della A8 dovrà arretrare per consentire la trasformazione dei primi 200 metri della rampa in un viale metropolitano. Creerà un accesso diretto alla parte alta del quartiere dalla strada di Torino, senza passare dall’imbocco del cul-de-sac.

“Cambiare l’immagine del quartiere”

Numerosi abitanti del quartiere Liserons sono venuti per ascoltare Anthony Borré, durante il caffè cantiere organizzato il 28 giugno, e per conoscere i servizi dell’habitat della Métropole e della Costa Azzurra. Verdetto: un pubblico misto. Contenuto e circospetto. Entusiasta e disilluso.

Come questa residente, bambino in braccio, che applaude l’eletto annunciando i lavori poi disegna, quando chiede pazienza: “Non è il lavoro ad ostacolarlo, è il traffico di droga”.

Tra il pubblico, una madre afferma: “Vieto a mio figlio di uscire eppure è maggiorenne”. Lei sospira: “I lavori non impediranno il traffico…”

Il suo vicino è d’accordo ma preferisce essere positivo: “Pensavo che non sarebbe mai successo. Siamo stati a lungo i dimenticati di Nizza. Finalmente veniamo ascoltati… Tra perdite e muffe, alcuni alloggi sono quasi antigenici. È importante non vergognarci più di dove viviamo Alcuni genitori vietano ai loro figli di venire a vedere i nostri. Forse questo può cambiare l’immagine del quartiere”.

Un altro abitante dell’impasse: “È questa etichetta che va tolta. Mio figlio di 20 anni ha dovuto cambiare indirizzo sul curriculum per trovare lavoro altrimenti lo abbiamo chiamato per chiedergli se ci sono giovani molto bravi ma vengono automaticamente incasellati.”

Più lontano, dall’alto dei suoi trent’anni, una donna osserva la scena con aria distaccata. Il suo sguardo trasuda diffidenza. Sigaretta all’orecchio, fa una smorfia: “Io [les élus] sono lì per dimostrare che stanno facendo qualcosa. Lo fanno, ma un po’ tardi, vero? Trovano più velocemente i finanziamenti per le piste ciclabili in centro città… Spero solo di spostarmi. La demolizione? Non cambierà assolutamente nulla… Lassù [elle vit dans une résidence du haut de l’impasse], parliamo di lavori che si concluderanno tra quattro anni. Spero di non essere qui tra quattro anni.”

Il suo vicino è altrettanto radicale. Disilluso. “L’acqua calda viene interrotta tre, quattro volte al mese. Gli ingressi sono piscine, fino ad allora abbiamo l’acqua [il montre ses semelles]…Quello strato di vernice non è solo trucco? E per questo paghiamo 200 euro di spese al mese! No, dobbiamo rompere tutto e rifare tutto.”

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