Il Municipio del 10° arrondissement di Parigi rende omaggio a Zwy Milshtein (1934-2020), designer, pittore, incisore, scultore e autore moldavo che quest'anno avrebbe festeggiato il suo 90° compleanno. Gigantesche o minuscole, cinquanta opere offriranno un panorama del complesso universo di un artista segnato dall'esodo verso l'Est Europa nelle ore più buie del XX secolo. Alla frontiera dell’astrazione, Milshtein lavora da più di 60 anni per dare vita alla materia. Dalle macchie e dagli incidenti nascono sulla tela o sulla carta una moltitudine di figure intensamente espressive: persone care e desiderate, ricordi degli uomini e delle donne che popolarono l'odissea della sua infanzia che lo portò in Israele. Dall'età di 20 anni, il suo lavoro è stato riconosciuto dal Museo di Tel Aviv prima che una borsa di studio gli permettesse di iscriversi all'École des Beaux-Arts di Parigi. Partecipa presto alle mostre della Scuola di Parigi alla Galerie Charpentier, mentre Katia Granoff, che paragona Milshtein a Goya, presenta le sue opere a partire dal 1958. Dal Musée d'art moderne de la Ville de Paris al MoMa di New York, attraverso il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Cabinet des estampes de la BNF o anche la Biblioteca reale del Belgio, le opere di Milshtein fanno oggi parte delle collezioni pubbliche francesi e quelli internazionali più importanti. Oltre alla pittura, le stampe contribuiscono notevolmente alla reputazione di Milshtein, che affermava di essere un incisore prima di diventare pittore negli anni '70. Il Gabinetto delle stampe della BNF gli ha dedicato la mostra “Milshtein Estampes” nel 1978.
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