La vicenda ha suscitato scalpore nel 2017 nel mondo delle associazioni di assistenza alla persona. Sette anni dopo, la giustizia si è pronunciata su questo caso che aveva inondato la rete di Aiuto domiciliare nelle zone rurali dell'Alta Corsica (ADMR 2B).
IL Tribunale penale di Bastia ha condannato questo mercoledì, 27 novembre, l'ex direttore di questa federazione di associazioni a 18 mesi di carcere, di cui un anno, per “frode” e “abuso di fiducia”. Una frase flessibile dall'inizio – che gli impedisce di essere nuovamente incarcerato – ma accompagnato da una multa di 40.000 euro.
La giustizia, invece, ha assolto Cristiano Beneforti di “riciclaggio di frode fiscale” per il quale è stato anche perseguito. Quest'ultimo dovrà comunque corrispondere un indennizzo di 74.000 euro presso l'ADMR dell'Alta Corsica. Là Comunità della Corsicaanche in questo caso parte civile, ha chiesto il rinvio dell'udienza sugli interessi civili che la riguardano.
“Non esistono spese eccessive”
“Questa decisione arriva otto anni dopo i fatti, da lui parzialmente ammessi e di cui si è assunto la responsabilità.reagisce Julien Gasbaouiper la difesa. Si tratta di una sentenza severa considerando l'età del caso. Il signor Beneforti contesta gran parte della prevenzione. Ci chiediamo quale sia lo scopo di metterlo su un braccialetto elettronico dopo così tanti anni.”
All'origine di questa vicenda? Un rapporto di Tracfinl'organismo del Ministero dell'Economia e delle Finanze preposto al contrasto del riciclaggio. Utilizzo della carta bancaria della struttura, false fatture, rimborsi fittizi… la giustizia ha accusato l'ex direttore dell'ADMR 2B di aver utilizzato, tra il 2011 e il 2016, i fondi dell'associazione per i suoi bisogni personali, per un'altezza di circa 180.000 euro.
“Gli importi strombazzati dall’accusa sono spalmati su sei annisostienimi Julien Gasbaoui. Si tratta di piccole somme, che i gestori delle strutture sono abituati a impegnare e che, accumulate negli anni, rappresentano una cifra significativa. Non ci sono spese eccessive. Le spese contestate sono probabili e coerenti con il funzionamento dell'ADMR. Si chiede al signor Beneforti di fornire prova, fattura per fattura, che tali somme sono state sostenute per l'associazione. Il che, dopo tanti anni, e quando le indagini lo hanno privato di ogni accesso a questi documenti, è fisicamente impossibile. Valuteremo la possibilità di presentare ricorso.”