Il processo è terminato, il 31 marzo sarà emessa la sentenza per Marine Le Pen e altri 24 imputati

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L'accusa aveva chiesto per Marine Le Pen cinque anni di carcere, di cui due con la sospensione condizionale, una multa di 300mila euro e, soprattutto, una sentenza di ineleggibilità con esecuzione provvisoria.

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Pubblicato il 27/11/2024 17:38

Aggiornato il 27/11/2024 17:54

Tempo di lettura: 2 minuti

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Marine Le Pen parla alla stampa presso il tribunale di Parigi, il 27 novembre 2024. (ALAIN JOCARD/AFP)

Mercoledì 27 novembre si è concluso il processo per sospetto di impiego fittizio di assistenti parlamentari europei del Fronte nazionale. Il tribunale pronuncerà la sentenza il 31 marzo alle ore 10.00. ore, ha annunciato il presidente prima di aggiornare l'udienza. Marine Le Pen, alla quale il presidente ha dato la parola un'ultima volta come gli altri 24 imputati, non ha voluto pronunciare le ultime parole sul banco dei testimoni. D’altronde ha parlato alla stampa dopo aver lasciato l’aula. “Spero sempre che saremo ascoltati nei diversi argomenti che abbiamo schierato”, dichiarò, considerando questo processo come “una forma di sofferenza”.

La reazione di Marine Le Pen

Il 13 novembre la Procura ha chiesto nei suoi confronti cinque anni di reclusione, compresi due poderi convertibili, una multa di 300mila euro e soprattutto una sentenza di ineleggibilità con esecuzione provvisoria. I due pubblici ministeri avevano, per quasi dieci ore, elencato di volta in volta gli elementi che dimostravano, secondo loro, la strategia di“arricchimento” del Fronte Nazionale, che da allora è diventato il Raggruppamento Nazionale, “che ne hanno finanziato con posti di lavoro fittizi”, “per più di dieci anni”, “la sua propaganda e il suo sviluppo per più di 4 milioni di euro a scapito della vita democratica”.

“La mia cliente fin dall’inizio non ha contestato la realtà dei fatti, dice semplicemente che i fatti non possono essere qualificati come penali. Il dibattito è quello della valutazione della prassi parlamentare, di sapere se questi fondi vengono o meno sottratti utilizzo”ha supplicato mercoledì pomeriggio Rodolphe Bosselut, avvocato di Marine Le Pen. “L'unica recidiva sarebbe che Madame Le Pen gareggiasse nuovamente alle elezioni presidenziali. Se questa è la recidiva a cui mirate allora ha senso, non è legale ma ha senso, propongo di lasciare che sia il popolo sovrano” responsabile di ciò e non della giustizia che viene fatta in suo nome”ha anche dichiarato.

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