Cypress Hill al VictoFest di Victoriaville

Cypress Hill al VictoFest di Victoriaville
Cypress Hill al VictoFest di Victoriaville
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Il vostro scriba deve subito farvi una confessione: non è di Victoriaville, anche se c’è stato un tempo in cui frequentava assiduamente il suo famoso Festival International de Musique Actuelle (o FIMAV in breve). Da quaranta primavere, l’annidata manifestazione è frequentata dal crème dell’avanguardia mondiale, dal nostro caro Away (di Voïvod) a John Zorn, passando per l’artista noise giapponese Merzbow e l’insolito e illustre cantante americano Mike Patton, che ha partecipato in molte occasioni.

Trapiantato nella metropoli già un quarto di secolo fa, anche l’autore di queste righe (e delle foto allegate, scattate venerdì sera) viene da una piccola cittadina, più a nord, nel cuore del Saguenay, dove ha trascorso innumerevoli feste rock i ritmi latini del boom bap Domenica nera, annuendo col berretto mentre ascoltava la cassetta in loop, per tante sere. Dalla sua uscita nel 1993, il secondo album dei Cypress Hill è salito al rango di un indiscutibile classico dell’hip-hop.

Ed è stato più che perfetto poter vedere e ascoltare, all’aria aperta in una piccola cittadina come Victoriaville, tanti brani del suddetto disco, eseguiti da B-Real e Sen Dog in forma olimpica. Soprattutto perché durante l’ultima visita del gruppo a Montreal (al Bell Centre nel 2022, apertura per Slipknot), Sen Dog non ha potuto essere lì, rimanendo a casa in convalescenza, dopo un intervento al cuore (un quadruplo bypass). Insomma, visto che non ne avevamo abbastanza, era imperativo mettersi in viaggio per coprire questo evento insolito (Victo power!) che sarebbe stato sicuramente unico. Perché non capita tutti i giorni di vedere nella regione i pionieri del rap della costa occidentale americana.

Da ovest a est, superiamo la prova a pieni voti

Accompagnando i Cypress Hill per quasi tre decenni (che fece anche lunghi tour con i Beastie Boys), Eric “Bobo” Correa rimase fedele alla posizione dietro la batteria e le percussioni. Alla sua destra, alla consolle, abbiamo trovato DJ Lord (Prophets of Rage), che ha emozionato il pubblico per due settimane dalle 22:00 alle 24:00. Tra uno scratch e l’altro si è divertito a mixare una manciata di pezzi provenienti da monumenti come Run DMC, Public Enemy (che accompagna anche in tournée) e KRS-One.

Fece il classico sorriso di quest’ultimo, (È il) suono della poliziache sembrano “assassini della polizia” (probabilmente perché l’abbiamo sentito nel film Odio prima che fosse campionato dagli MC francesi di NTM). Prima di accogliere il resto della band sul palco, Lord ha addirittura terminato il suo set facendo allegramente headbanging Entra Sandman dei Metallica, per la gioia dei fan metal e rock presenti. E DJ Muggs? Questo perché è da molto tempo che non va in tournée con i suoi colleghi (non ha nemmeno partecipato all’ultimo album del gruppo, Indietro nel buiopubblicato nel 2022).

Per quanto riguarda la nostra coppia di MC complementari, Sen Dog e B-Real si sono esibiti seriamente per tutta la durata, il primo abbozzando qualche passo di danza a volte, mentre il secondo ha mostrato un sorriso caloroso per la maggior parte del tempo. Festoso ed energico, il pubblico ovviamente ha ricambiato il favore.

A metà del percorso, Sen Dog e B-Real si sono divertiti moltissimo a far gareggiare i partecipanti al festival, divisi in due sezioni. Alla loro sinistra e ovunque dietro, c’era quello in modalità ammissione generale, che probabilmente includeva parecchi veri (vecchi) fan del quartetto. Alla loro destra, c’era un recinto piccolo, molto meno compatto, dove si affiancavano i più privilegiati, media, sponsor e coloro che avevano pagato di più per essere VIP. Ma chi ha gridato più forte? Ti lasceremo indovinare.

Tanti successi e qualche pepita

Perché a livello funky (o phunky, per i fan), siamo stati molto ben serviti, grazie ad una scaletta in modalità best of, traboccante di successi ancora più numerosi rispetto alla loro apparizione al Quebec Summer Festival l’anno scorso. I nostri Angelenos potrebbero aver pubblicato non meno di dieci dischi (alcuni dei quali piuttosto solidi) dal loro primo nei primi anni ’90, ma ciò che i vecchi fan comuni vogliono ascoltare sono soprattutto i pezzi di questo album di 31 anni. anni.

Dopo averci viziato iniziando il set con l’oscuro eccellente Armare il martelloi ragazzi ne hanno messi altri cinque presi da Domenica neraO Mano sulla Glock/Pompa, Quando la merda va giù, quello che va in giro torna in giro, ragazzo e dalla A alla Kquest’ultimo che termina in un mash up con l’intramontabile Quindi cosa vuoi? dai Beastie Boys. E se la nostra memoria a breve termine non fosse carente, avrebbero anche effettuato delle misurazioni Lecca un colpo e 3 piccoli puto, inoltre Immobiliare (Collina dei cipressi; 1991).

Siamo poi arrivati ​​più vicini al confine messicano, per goderci un delizioso Tequila Sunrise (IV; 1998) e le sue solari chitarre mariachi, da fare un piccolo tour Motociclista basso (Predoni lapidati; 2001), prima di godersi questo buon vecchio Gergo latino (era il Miscela di Blackout?), uno dei pezzi più importanti del loro primo album.

Inevitabile inno a Marie-Jeanne

Ci è stato anche offerto un amichevole beat battle tra DJ Lord e Bobo, che è servito essenzialmente come una pausa fumo per i nostri MC: B-Real è tornato sul palco con un grande cono illuminato in mano, prima che un tecnico arrivasse a porgergli un enorme giunto. Ovviamente, da ferventi sostenitori della legalizzazione della marijuana, i Cypress Hill non potevano che offrirci un fumoso segmento dedicato alla loro causa preferita.

Abbiamo potuto brindare Lapidato è il cammino del camminoprima di proseguire con un medley fumante e fitto, caratterizzato dalla morbidezza perfetta Voglio sballarmi, Dottor Pollice Verde e Successi dal Bong (con il suo assaggio del successo silenzioso Figlio di un predicatore di Dusty Springfield, reso popolare dal film Pulp Fiction), quest’ultimo collegato al ritmo di Ancora DRE in pasto. Questo sorridente medley ha incluso anche delle sorprese molto carine, vale a dire le rarità che sono i Arrotolalo, accendilo, fumalo e Il ragazzo di Ciscodue brani tratti dalle colonne sonore di commedie dal sapore hip-hop, ovvero Venerdì (1995; con Ice Cube) e Quanto alto (2001; rispettivamente con Redman e Method Man). In breve, è impossibile non sballarsi, con o senza fumo secondario (o primario).

Vellutato e tutto guarnito

Poi abbiamo proseguito con un segmento ancora più vellutato, dedicato all’album III Templi del Boom (1995). Quindi, abbiamo rallentato il BPM con una versione remixata diIllusioni (IL Mix di clavicembaloche può essere trovato sul PE Nascondigliopubblicato nel 2002), seguito dal deliziosamente vaporoso Boom Biddy Ciao Ciao. Poi, durante la dinamica Lancia il tuo set in aria (e il suo mash up con il ritmo di Natural Born Killers, un successo di Ice Cube e Dr. Dre), i frequentatori del festival agitavano con nonchalance le braccia da sinistra a destra sopra le loro teste, come se non ci fosse un domani in questo festoso sera.

Per la dirittura d’arrivo, i ragazzi hanno tirato fuori i pezzi grossi: i potenti Non me ne vado cosìseguito dal loro primissimo successo Come ho potuto uccidere un uomo? (mixato con la versione Rage Against the Machine) e quello che ha fatto il giro del mondo, Matto (mescolato con l’immortale pezzo della vecchia scuola Il messaggio da Grandmaster Flash e i Cinque Furiosi). E per chiudere questa festa più che funky, i Cypress Hill hanno scelto l’inno rap rock (Roccia) Superstar (preso da Teschio e ossa; 2000), prima di far usare a Victo tutti i salti Salta in girocover del successo dei loro fratelli d’armi irlandesi degli House of Pain.

Ovviamente non abbiamo creduto molto a B-Real quando ha detto che sarebbero tornati presto: diciamo che le possibilità sono piuttosto scarse di rivedere Victo alle date dello show sul retro di una maglietta dei Cypress Hill. Ma a noi non importa, perché per tutti i presenti, questa serata – certamente nostalgica, ma davvero fantastica – rimarrà per sempre negli annali, come uno dei concerti di tipo regionale più cool tenuti da un gruppo non-pop. con influenza internazionale.

Un enorme ringraziamento ai nostri rapper latini preferiti, per quest’ora e mezza piena di nostalgia dannatamente bella, con il loro funky hip-hop made in California.

Souldia ama Victo (e Victo l’adore)

Verso le 20,30, mentre i frequentatori del festival continuavano ad arrivare gradualmente sul posto, questa vecchia conoscenza che è la ben tatuata Souldia ha preso d’assalto il palco, con circa vent’anni di hip-hop alle spalle (no) cravatta e il suo periodo notevole come giudice nello spettacolo defunto La fin des debole (Télé-Québec).

Dai 7 ai 77 anni, la folla era calda, anche senza un’ondata di caldo, un vento fresco che spazzava Victo, mentre la birra scorreva liberamente. Ma fortunatamente non pioveva, contrariamente a quanto previsto il giorno successivo, quando i Cypress Hill si esibirono anche all’aperto a Trois-Rivières (al FestiVoix). Né come il giorno prima di Mezza Estate, quando il grande Robert Charlebois avrebbe dovuto esibirsi al VictoFest prima di annullare. Con Souldia abbiamo navigato verso i tropici, con i beat solari dal sapore reggaeton di DJ Farfadet, supportati da un batterista altrettanto affermato (Ryan Stevenson) e da un chitarrista dal look Hatebreed (Tom Vette). Tuttavia, eravamo lontani da uno spettacolo hardcore e dall’aggressività gangsta degli NWA, perché l’aggressiva Souldia del passato non c’era.

Perché sotto il suo aspetto da delinquente si nascondeva un uomo gentile e dalle grandi capacità, un amante e un malinconico, che si abbandona all’hip-hop ultra pop, con ritornelli modulati al gusto del momento, con tanto di vocoder e autotune. Questo perché era molto generoso con i suoi fan, saltando più volte tra la folla con il suo eterno sorriso, per andare a cantare con la sua banda in delirio. Quella sera anche il rapper è stato un libro aperto, ammettendo al microfono, come eravamo in famiglia, che era proprio Victo ad aver “scoperto sua moglie” (parole sue).

Come bonus, siamo stati anche trattati con alcuni caratteristiche ospiti speciali, tra cui il suo vecchio amico Die-On (membro dei collettivi rap québ’ 187 e Mafia 03, conosciuto oggi con il nome Facekché), che si è fermato per eseguire il suo pezzo C’era una volta (trovato nell’album Die-On, Angelo cattivo, pubblicato nel 2022) in duo con Souldia. Anche se il bilanciamento del suono si è concentrato troppo sulle basse frequenze (ruggiscendo eccessivamente e seppellendo tutto il resto, ahimè), Souldia è riuscita a scaldare la folla al massimo e brillantemente, prima dell’arrivo dei nostri ospiti davvero speciali da Los Angeles.

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