IL “priorità delle priorità” : questi sono i termini con cui Christophe Béchu, allora ministro della Transizione ecologica, descrisse la lotta contro l'inquinamento da plastica. Era il maggio 2023, quando a Parigi si svolgevano i negoziati internazionali sull’argomento.
Più di un anno dopo, mentre queste discussioni entravano nella fase finale a Busan, in Corea del Sud, con la speranza di raggiungere un accordo globale vincolante, la Francia fa parte del gruppo dei cosiddetti 70 “con grande ambizione”. Questi ultimi dovranno vedersela con il cartello dei paesi produttori di petrolio (Arabia Saudita, Russia, Iran), per i quali il mercato della plastica promette opportunità lucrative.
Una legislazione ambiziosa con effetti limitati
Se dobbiamo credere alle cifre, la Francia è lungi dall’essere un modello in questo settore. Secondo l’associazione Plastics Europe, che riunisce i professionisti europei del settore, la Francia produce ogni anno circa 4,8 milioni di tonnellate di plastica, gran parte della quale è destinata a imballaggi e prodotti monouso.
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Secondo un rapporto realizzato nel 2023 dall’Agenzia per la transizione ecologica (Ademe), i volumi di imballaggi in plastica monouso immessi sul mercato sono aumentati del 3,3% tra il 2018 e il 2021. Secondo l’agenzia, la Francia è addirittura “Uno dei maggiori consumatori…