Elezioni legislative 2024: i parigini erano seri nella cabina elettorale, quasi inesistenti schede non valide

Elezioni legislative 2024: i parigini erano seri nella cabina elettorale, quasi inesistenti schede non valide
Elezioni legislative 2024: i parigini erano seri nella cabina elettorale, quasi inesistenti schede non valide
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Per una volta non ci sono state carte Pikachu e altri Pokémon infilate nelle urne da elettori scherzosi a Parigi. Nessun fotomontaggio di Jacques Chirac, “scelto dal mio cuore”. Né un preservativo etichettato come “corto e stretto”…

“Abbiamo avuto pochissime schede non valide, bianche e manipolate”, riassume Jérôme Coumet, il sindaco (DVG) del XIII secolo. Le persone si sono mobilitate per votare, non per fare battute nella cabina elettorale. » Jean-Pierre Lecoq, sindaco (LR) del 6° arrondissement, aggiunge che nei seggi elettorali del suo distretto “c’era un’atmosfera seria”. “Soprattutto a Parigi”, spiega Emmanuelle Pierre-Marie, sindaco (EELV) del XII secolo. Abbiamo avvertito una forte mobilitazione per sbarrare il cammino alla RN. Quindi voti utili, pochissime schede invalide, niente aneddoti, niente battute. »

Tranne, però, in uno dei 64 uffici di questo 12° arrondissement, una immagine religiosa accompagnata da una medaglia della Vergine è infilata in una busta blu e reca la scritta “O Maria, prega per noi”. Presso Delphine Bürkli, sindaco (Horizon) del 9°, c’era un’oscura divisione Macron.

Valérie Montandon, eletta LR del XII secolo, quasi si rammarica di questo raccolto così magro: “Avrebbe potuto portare un po’ di leggerezza in questo periodo pesante”. Oppure, secondo Ariel Weil, sindaco (PS) del Centro di Parigi, “un po’ di relax in un clima mortale”…

Questo lunedì, i funzionari eletti e i presidenti degli uffici hanno espresso il loro stupore. Ad ogni elezione, questi vecchi viaggiatori con lo zaino in spalla nelle sale elettorali contemplano, durante lo spoglio, a volte ridono e alla fine gettano nella spazzatura queste schede pazze, protestanti, insolenti, spesso creative, considerate non valide.

Durante le ultime elezioni presidenziali del 2022, François Dagnaud, sindaco (PS) del XIX secolo, ha constatato “un aumento delle schede nulle e bianche”. Bollettini che, secondo l’eletto, “significano qualcosa, rivelano tensioni, frustrazioni, testimoniano la virulenza, talvolta la violenza del dibattito pubblico. » Quindi c’era questo “Per il bene di emm… Le Pen, io voto nero”, in una busta nera come l’ebano. Ma anche bollettini gialli, riferimenti ai Gilet Gialli. Altri hanno cancellato con un “Né collabo, né fascista”… In stile stridente, un elettore aveva incollato un campione di tessuto sulla sua scheda elettorale: “Il mio modesto contributo all’acquisto del prossimo cashmere di Emmanuel Macron” .

Domenica, nel 15° arrondissement; dove la partecipazione è stata del 73%, “c’erano solo 12 buste zero. Mai visto ! » commenta Jean-Yves Pinet, vicesindaco (LR). Non ho idea di fare battute. Il nostro Paese non ha mai attraversato una crisi del genere. »

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