Caso Mike Ben Peter: l’avvocato della famiglia chiede il rinvio del processo d’appello – rts.ch

Caso Mike Ben Peter: l’avvocato della famiglia chiede il rinvio del processo d’appello – rts.ch
Caso Mike Ben Peter: l’avvocato della famiglia chiede il rinvio del processo d’appello – rts.ch
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Lunedì è iniziato il processo d’appello contro sei agenti di polizia di Losanna, assolti in primo grado dal caso della morte di Mike Ben Peter. L’avvocato della famiglia della vittima ha chiesto che fosse trattenuto in custodia cautelare per avere il tempo di esaminare ulteriori perizie.

Prima di entrare nel vivo della questione davanti alla Corte d’appello del Tribunale cantonale, trasferita a Renens, Me Simon Ntah ha formulato diverse richieste rimettendo in discussione ancora una volta duramente l’indagine della Procura. Ha detto che era “una calamità” e “marcia”. “Dire che è stato serio e portato avanti con diligenza è un’eresia”, ha affermato.

Come in primo grado, l’avvocato del querelante ha criticato più particolarmente un’indagine di quartiere “pasticciata”, una possibile collusione tra gli agenti di polizia o addirittura una perizia forense “incoerente” tra loro per determinare le cause esatte della morte di Mike Ben Peter.

>> Dettagli da Fabiano Citroni alle 12:45:

Aggiornamento sull’apertura del processo d’appello sul caso Mike Ben Peter, con il giornalista Fabiano Citroni / 12:45 / 1 min. / oggi alle 12:45

“Aggravamento dell’accusa”

Ha nuovamente presentato ai giudici “un’aggravante dell’accusa”. Mentre la Procura ha ritenuto l’omicidio colposo, Me Ntah spera che la Corte d’Appello esamini anche le qualificazioni giuridiche delle lesioni personali semplici, dell’abuso di autorità e soprattutto dell’omicidio per dolus eventualis. Vale a dire che per quest’ultimo gli agenti di polizia sarebbero stati consapevoli di correre un rischio e lo avrebbero sopportato.

Me Ntah vuole anche che la Corte ascolti e confronti i due esperti svizzeri che hanno stabilito le due perizie medico-legali di riferimento in questo caso, ritenute “incoerenti” in alcune conclusioni dall’avvocato. Chiede inoltre che siano ascoltati due rinomati esperti americani, concludendo esplicitamente che Mike Ben Peter è morto a causa delle azioni violente della polizia.

Infine, l’avvocato ha avanzato una terza richiesta, quella di avere più tempo per analizzare ulteriori perizie svizzere, una delle quali è stata depositata appena dodici giorni fa. Evidentemente chiede quindi il rinvio del processo a data da destinarsi.

“Finalmente avvicinarsi alla verità”

Me Ntah ha ricordato la sua “delusione e incomprensione” per la sentenza di primo grado. “I fatti sono stati esaminati male, la corte si è rifiutata di riflettere, non ha posto tutte le domande possibili e non ha dato seguito”.

>> Leggi: La famiglia di Mike Ben Peter fa appello dopo l’assoluzione di sei agenti di polizia

“Vi chiedo di avere il coraggio di fare tutta la luce e di porvi tutte le domande sui fatti”, ha detto ai tre giudici. Secondo lui, accettare le sue richieste equivarrebbe ad “avvicinarsi finalmente alla verità”.

I sei avvocati degli agenti di polizia hanno a loro volta respinto tutte le richieste, a cominciare da quella di rinvio del processo. Hanno screditato la perizia privata, ritenuta “inammissibile”, evocando due “campioni americani con una forte reputazione di denuncia della violenza della polizia”. Hanno ricordato che le due valutazioni mediche figuranti nel fascicolo erano approfondite e complete.

Da parte sua, il procuratore Laurent Maye si è difeso dagli attacchi dell’avvocato della vittima, ritenendo che nessuna descrizione dei fatti fosse stata omessa nelle sue indagini. “Dobbiamo giudicare i fatti qui e non fare un processo di intenti”, ha insistito. Non ha esitato a dire che “la teoria del complotto non è lontana”, riguardo ai commenti di Me Ntah. Ha ribadito di non sostenere l’omicidio per dolus eventualis.

L’udienza riprende alle 14.30 con la decisione della Corte d’Appello sulle richieste.

>>Leggi anche: Vandalismo al tribunale di Losanna dopo l’assoluzione della polizia nel caso Mike

ats/jop

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