La giustizia spagnola rifiuta di concedere l’amnistia all’attivista indipendentista catalano Carles Puigdemont e mantiene il suo mandato di arresto

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L’indipendentista Carles Puigdemont, ad Argelès-sur-Mer, Francia, 4 maggio 2024. JOSEP LAGO/AFP

Il più alto organo giudiziario spagnolo, la Corte Suprema, ha rifiutato di concedere l’amnistia all’attivista indipendentista Carles Puigdemont, in esilio dopo il fallito tentativo di secessione della Catalogna nel 2017, e ha mantenuto il mandato di arresto nei suoi confronti.

“Il giudice della Corte Suprema ha reso [lundi 1er juillet] un’ordinanza in cui dichiara l’amnistia non applicabile al reato di appropriazione indebita nel caso contro l’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont”, ha precisato la corte in un comunicato stampa. Tale decisione è impugnabile entro tre giorni dalla notifica alle parti, precisa il documento.

Il 30 maggio il Parlamento spagnolo ha adottato una legge di amnistia per i separatisti catalani: il prezzo pagato dal primo ministro socialista Pedro Sanchez per tornare al potere nel novembre 2023 grazie al sostegno dei due partiti separatisti catalani.

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Più di quattrocento persone processate o condannate

La legge è stata promulgata l’11 giugno. L’obiettivo dei legislatori era che i tribunali iniziassero immediatamente a cancellare i mandati di arresto nei confronti dei separatisti fuggiti all’estero e che tali cancellazioni restassero valide in attesa dell’esame dei ricorsi presentati contro la legge, un processo che potrebbe richiedere mesi o addirittura anni.

Sono più di quattrocento le persone processate o condannate per reati legati al tentativo di indipendenza della Catalogna nel 2017: il compito si preannuncia arduo per i tribunali, che dovranno decidere caso per caso.

Questa legge doveva consentire il ritorno dei separatisti in esilio, tra cui Puigdemont, presidente del governo regionale catalano durante gli eventi del 2017. Incriminato per crimini di appropriazione indebita, disobbedienza e terrorismo, Puigdemont sperava di poter tornare rapidamente in patria. Spagna dopo la promulgazione della legge.

La Corte Suprema ha stabilito che la legge sull’amnistia si applica al reato di disobbedienza, ma questo “comportamenti” accusato del signor Puigdemont e di altri due separatisti “corrispondono pienamente alle due eccezioni previste dalla legge” in merito al reato di peculato.

Concretamente, il magistrato ha concluso che c’era una volontà da parte del signor Puigdemont di ottenere un vantaggio personale, nonché un impatto sugli interessi finanziari dell’Unione europea, il che rende ai loro occhi l’amnistia inapplicabile. Dunque, il mandato d’arresto “si mantiene solo per il reato di peculato, non per quello di disobbedienza”, secondo il documento. Il reato di terrorismo di cui è accusato anche il signor Puigdemont in un caso separato non è affrontato in questa sentenza.

Il mondo con l’AFP

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