Cosa accadrebbe se la Francia non votasse il bilancio per il 2025?

Cosa accadrebbe se la Francia non votasse il bilancio per il 2025?
Cosa accadrebbe se la Francia non votasse il bilancio per il 2025?
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Sylvain Allemand // Crediti: Martin Noda / Hans Lucas / Hans Lucas tramite AFP
18h01, le 26 novembre 2024

Il disegno di legge finanziaria 2025 ha iniziato il suo esame in sessione pubblica questo lunedì al Senato prima di ritornare il 18 dicembre in un’Assemblea nazionale dove regnerà la tensione. Oggi più che mai aleggia sull'esecutivo la minaccia di una mozione di censura. Se il governo dovesse cadere prima del 31 dicembre, data limite per votare la legge finanziaria, la Francia potrebbe iniziare il 2025 senza bilancio.

Uno scenario che suggerisce una situazione di “shutdown” in stile americano. Uno scenario catastrofico che potrebbe verificarsi anche nel caso in cui l'esecutivo non riuscisse a approvare il testo entro la fine dell'anno. In realtà, una Francia senza bilancio, e quindi incapace di pagare i dipendenti pubblici o di rimborsare l’assistenza sanitaria, è ancora ipotetica. “Per evitare questa situazione, il legislatore del V, segnato dall'instabilità dei secoli III e IV, ha fornito diverse soluzioni”, riferisce a Europe 1, Ramu de Bellescize, professore di diritto pubblico all'Università di Lille.

Passare il budget per “ordine”

Se Michel Barnier decidesse di non utilizzare l'ormai famoso 49.3, potrebbe vedere il suo disegno di legge essere respinto dall'Assemblea nazionale o non essere votato entro 70 giorni. In questo scenario, la Costituzione offre una soluzione al Primo Ministro per rinunciare al parere dei parlamentari. “Potrebbe avvalersi dell'articolo 47 che gli permette di approvare il bilancio mediante un'ordinanza che è un decreto adottato nel settore del diritto”, indica, sempre a Europa 1, Ramu de Bellescize.

Si noti che non è possibile invocare l'articolo 47 se il governo è soggetto a una mozione di censura. Se l’esecutivo verrà censurato, il disegno di legge verrà cancellato. “Si tratta di qualcosa che non è mai accaduto. Di fronte a questa situazione senza precedenti, il Consiglio di Stato potrebbe autorizzare il governo dimissionario ad adottare misure di bilancio per garantire la continuità dello Stato”, sottolinea l’avvocato.

L'arrivo di un “dodicesimo provvisorio” e di una legge speciale

In caso di blocco dell'Assemblea o di censura, il governo ha ancora alcune armi nel suo arsenale costituzionale. Tra questi c'è la fattura speciale. Il governo, dimissionario o meno, potrà far valere dinanzi alle due Camere l'articolo 45 della legge organica sulle leggi finanziarie (LOLF) e “chiedere con urgenza al Parlamento l'autorizzazione a riscuotere le imposte” a partire dal 1° gennaio 2025. “Per quanto riguarda l'aspetto della spesa, essere attuato tramite decreti sulla base del bilancio per l’anno 2024”, spiega Ramu de Bellescize.

Nell'ambito di questa legge speciale, e per dare tempo al voto sulla legge finanziaria 2025, l'esecutivo potrà rinnovare il bilancio 2024 grazie alla “12a provvisoria”. “Questo stratagemma prende la forma di un disegno di legge che può essere respinto”, rammarica Ramu de Bellescize. “Non avremo mai visto uno scenario simile. Di fronte a questa situazione, Emmanuel Macron potrebbe invocare l’articolo 16 della Costituzione e assumere pieni poteri”, conclude l’avvocato.

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