“il certificato di morte” del macronismo in Francia?

“il certificato di morte” del macronismo in Francia?
“il certificato di morte” del macronismo in Francia?
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La decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale il giorno dopo un punteggio molto deludente per la lista di maggioranza presidenziale alle elezioni europee del 9 giugno ha colto di sorpresa la stragrande maggioranza dei francesi. E questa scommessa, dalla posta immensa, si è rivelata perdente, sottolinea parte della stampa estera.

Secondo le prime stime, l’Ensemble ha ottenuto al primo turno il 20,3% dei voti e si è piazzato al terzo posto dietro il Raggruppamento Nazionale (RN, 34%) e il Nuovo Fronte Popolare (NFP, 28%).

“Il voto è stato un’umiliazione schiacciante per l’alleanza centrista del presidente Emmanuel Macron”, scrive il settimanale britannico L’economista. “Il suo movimento centrista, un tempo dominante, ha subito una grave sconfitta”, vigliacco Il New York Times.

Il voto è stato caratterizzato da un’affluenza significativa, stimata tra il 65,5% e il 69,7%. Si tratta del livello più alto almeno dal 1997, quando l’allora presidente della Repubblica Jacques Chirac indisse una votazione anticipata.

Isolamento politico

Non appena sono stati annunciati i risultati, Emmanuel Macron ha chiesto, in un comunicato stampa, un “grande raduno, chiaramente democratico e repubblicano” di fronte alla RN. Il Capo dello Stato vede in questa forte partecipazione il desiderio dei francesi di farlo “chiarire la situazione politica”.

Nel suo primo intervento, domenica sera, Marine Le Pen, rieletta nelle 11e collegio elettorale del Pas-de-Calais, era felice di esserci riuscito “cancellare il blocco macronista”. “Un voto massiccio ha sventato la trappola tesa al Paese. Infligge una pesante sconfitta alla cosiddetta maggioranza presidenziale”, ha dichiarato da parte sua Jean-Luc Mélenchon. “Il macronismo potrebbe aver firmato stasera il suo atto di morte”, osserva il quotidiano di Madrid Paese.

Molti politici che lo sostengono da anni rischiano ormai di perdere il posto, isolando politicamente Emmanuel Macron. analizzare Il Washington Post. Con, innanzitutto, Gabriel Attal, che dovrà lasciare l’hotel Matignon.

I giornali stranieri, molto mobilitati per seguire le elezioni, stanno traendo i primi indizi per spiegare la sconfitta del macronismo che, con ogni probabilità, sta perdendo la sua capacità di governare.

Per alcuni, la strategia del campo presidenziale di mettere fianco a fianco la sinistra e l’estrema destra della PFN non ha dato i suoi frutti. “La polarizzazione di cui ha tanto beneficiato Macron nei suoi primi giorni ha portato la Francia a una situazione insostenibile”, scrive il quotidiano catalano L’avanguardia.

Una figura in lamina

Altri sottolineano il distacco del partito presidenziale dai francesi. “Nonostante tutti i suoi successi, inclusa la riduzione della disoccupazione, Emmanuel Macron ha perso il contatto con le persone mobilitate dal Rally Nazionale”, Commenti Il New York Times. In un altro articolo, L’avanguardia paragona il macronismo a questi “piante idroponiche che vivono senza radici”, evocare la mancanza di radicamento locale del macronismo.

Più in generale, la stampa internazionale concorda nel ritenere che l’impopolarità quasi viscerale cui è sottoposto l’inquilino dell’Eliseo sia una delle cause di questa disfatta elettorale. “In molti modi, il voto di domenica è stato un referendum su Macron, che ha fondato un movimento a sua immagine e ha ribaltato la politica francese diventando il primo presidente dell’era contemporanea eletto al di fuori dei partiti di centrosinistra e di centrodestra che hanno dominato la Francia. politica per decenni”, Commenti Il Washington Post.

Da Barcellona, L’avanguardia riassume, in modo sarcastico: il presidente lo è “è passato dallo status di irresistibile seduttore a quello di uomo più odiato della vita politica francese”.

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