AA / Parigi / Ümit Dönmez
La France Insoumise (LFI) si prepara a difendere questo giovedì, 28 novembre, la legge volta ad abrogare la riforma delle pensioni all'età di 64 anni, nell'ambito della sua nicchia parlamentare annuale nell'Assemblea nazionale. Questo disegno di legge suscita grandi tensioni, con il campo presidenziale e i suoi alleati che moltiplicano gli emendamenti per rallentarne l’adozione.
Il comunicato stampa del gruppo LFI-NFP annuncia il colore: questa giornata, che durerà dalle 9 a mezzanotte, sarà dedicata alle proposte destinate a “cambiare vite” e proteggere i cittadini di fronte a quella che definiscono “politica di sfortuna” del governo Barnier. Tuttavia, le speranze di votare questa legge emblematica si scontrano con i 956 emendamenti presentati dai deputati della maggioranza relativa, definiti dagli Insoumi come “ostruzionismo parlamentare”.
Mathilde Panot, leader dei deputati della LFI, ha denunciato lunedì, dopo un incontro con il primo ministro Michel Barnier, un atteggiamento “irresponsabile” del governo. “Non consentire una votazione su un argomento così cruciale sarebbe insopportabile”, ha affermato. Éric Coquerel, presidente della Commissione Finanze, dal canto suo ha criticato una manovra “ingiusta”, ritenendo che questa mobilitazione improvvisa della maggioranza contrastasse con la loro relativa discrezionalità su altre questioni di bilancio.
– Riforma delle pensioni
France Insoumise fa parte della ferma opposizione alla riforma delle pensioni del 2023, imposta all'epoca dall'esecutivo di Élisabeth Borne tramite l'articolo 49.3, per mancanza di maggioranza nell'Assemblea nazionale. Questa riforma, che ha innalzato l’età legale per la partenza da 62 a 64 anni, ha provocato mesi di massiccia protesta sociale.
A lungo termine, LFI intende anche affrontare la “riforma Touraine” del 2014, che estende gradualmente il periodo contributivo necessario per una pensione a tasso pieno. Gli Insoumi puntano quindi a una revisione completa del sistema per ripristinare il pensionamento a 60 anni e ridurre le disuguaglianze.
Se la legge sull’abrogazione delle pensioni dovesse essere votata questo giovedì, il suo passaggio al Senato dovrebbe avvenire nel gennaio 2025.
– Censura governativa?
Mentre la nicchia della LFI cristallizza i dibattiti, sull’Assemblea incombe lo spettro del ricorso all’articolo 49.3 per approvare il bilancio 2025. Mathilde Panot ha confermato che il Nuovo Fronte Popolare, una coalizione che riunisce LFI, socialisti, ecologisti e altri gruppi di sinistra, presenterà una mozione di censura se il governo vi ricorresse.
Questa posizione sarebbe condivisa dall’opposizione di estrema destra, che si dice anche “pronta” a censurare il governo. Marine Le Pen (RN) e Éric Ciotti (UDR) hanno rispettivamente descritto la proposta di bilancio come “socialmente ingiusta” ed “economicamente inefficiente”. La votazione su questa mozione potrebbe svolgersi entro la fine di dicembre, secondo Éric Coquerel.
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