RECENSIONE – Questa 78esima edizione si è aperta nel Cortile del Palazzo dei Papi con uno spettacolo sulfureo di Angélica Liddell.
La lingua spagnola sotto i riflettori quest’anno, l’idea di aprire il 78e edizione del Festival di Avignone con lo spettacolo di Angélica Liddell nella Cour d’Honneur del Palazzo dei Papi è stata una scelta naturale. L’interprete, autrice e regista nata a Figueras ha il pedigree ideale e lei Damone. I funerali di Bergman, la seconda parte di un ciclo dedicato alla morte, era molto attesa nel piccolo mondo del teatro contemporaneo. Bergman + Liddell + Corte d’Onore? Grand Cru di Avignone.
Angélica Liddell è come la corrida: la ami o la odi. Ci piace particolarmente odiarla, ma non la odieremo mai nel modo in cui a volte sembra odiare se stessa. I suoi incantesimi sono una lotta contro se stessa, cioè contro gli altri. C’è una certa bellezza in questo gesto che invita alla morte perché di questo si tratta: pensare alla morte all’opera.
Sono le 22 e, sabato scorso, sul grandioso palco rosso, ancora umido di acquazzone, non notiamo alcuna decorazione. Non è il…
Questo articolo è riservato agli abbonati. Ti resta l’86% da scoprire.
Vendita lampo
1€ al mese per 3 mesi. Senza impegno.
Già iscritto? Login