Il contenuto della lettera è carico di significato come il momento in cui viene inviata. Lunedì 25 novembre, la ministra del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, ha scritto alle parti sociali per suggerire di aprire «discussioni»durante “nelle prossime settimane”per quanto riguarda le pensioni.
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Questa iniziativa è la continuazione di un impegno assunto dal primo ministro Michel Barnier, subito dopo la sua nomina a Matignon, il 5 settembre. Aveva espresso la sua intenzione “riavviare il dialogo” in modo da” migliorare “ la riforma promulgata il 14 aprile 2023, che ha spostato l’età pensionabile da 62 a 64 anni.
La data in cui MMe Panosyan-Bouvet concretizza questa promessa non banale del primo ministro: la lettera è inviata ai sindacati e ai datori di lavoro tre giorni prima dei dibattiti dell'Assemblea nazionale su un disegno di legge difeso da La France insoumise, che intende abrogare la norma vecchia di 64 anni .
“Adeguamenti giusti”
I temi su cui MMe Panosyan-Bouvet vuole discutere se ne è già parlato: la prevenzione“abbigliamento professionale”, “tenendo conto della parità tra donne e uomini”migliore “leggibilità” del sistema per gli affiliati a più piani pensionistici… Ma questo elenco non è esaustivo. Altri temi potranno essere affrontati, come indicato dal Ministro del Lavoro nella sua lettera, a seconda dei suggerimenti avanzati dalle parti presenti, nel corso di un “incontro multilaterale” – vale a dire con tutte le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Questo incontro potrebbe tenersi prima di Natale o, più probabilmente, all'inizio del 2025, secondo una fonte sindacale – a condizione, ovviamente, che la squadra di Barnier non sia stata rovesciata da una mozione di censura, nel frattempo.
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MMe Panosyan-Bouvet conferma così la volontà di provvedere da parte del potere “accordi equi” alla riforma del 2023 si preoccupa di menzionarlo “aggiustamenti” può essere effettuato solo assicurando “conservare [l’]equilibrio finanziario» del nostro sistema a ripartizione. Una precisazione che lascia intendere, con discrezione, che il governo non è favorevole a rimettere in discussione lo spostamento dell'età pensionabile legale a 64 anni.
Il segretario generale della FO, Frédéric Souillot, scherza sul fatto che il ministro del Lavoro parli con gli attori sociali tre giorni prima dell'esame del disegno di legge LFI al Palais-Bourbon: “Questo testo è l’elefante in mezzo alla stanza, che il governo cerca di contrastare prendendo l’iniziativa sulla questione delle pensioni”crede. In sostanza, la lettera di MMe Panosyan-Bouvet rafforza l’idea che la riforma del 2023 “aveva affrontato il problema al contrario” : “Oggi ci viene chiesto di pensare al logorio professionale o alla parità di genere ma questi temi avrebbero dovuto essere affrontati prima di imporci un rinvio della maggiore età e un prolungamento del periodo contributivo”confida. A suo avviso, le prossime trattative con il governo costituiscono un'ottima occasione per rimettere sul tavolo una richiesta cara a tutti i sindacati: l'abrogazione della norma vecchia 64 anni.
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