La sua casa è stata dichiarata inabitabile, vive in una roulotte da un anno e mezzo

La sua casa è stata dichiarata inabitabile, vive in una roulotte da un anno e mezzo
La sua casa è stata dichiarata inabitabile, vive in una roulotte da un anno e mezzo
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“Ho lavorato una vita per non avere nulla oggi spero che la casa venga salvata, che lì potrò ritrovare una bella vita”.. Josette, in pensione, non vede la fine del tunnel. Dal 5 dicembre 2022 e dalla visita di esperti che hanno dichiarato la sua proprietà inabitabile, questa nonna stabilitasi a Chaume-et-Courchamp, in Côte-d’Or, vive in una ruota della roulette, espone France 3 Bourgogne-Franche-Comté , che aveva già conosciuto la vedova nel marzo del 2023.

Traffico vietato intorno alla casa

Le numerose siccità che hanno colpito la Borgogna negli ultimi anni hanno allargato le crepe nei muri, nei soffitti e nei pavimenti. Tanto che il municipio teme il rischio crollo. Per questo è stata predisposta una deviazione di sette chilometri per evitare ogni rischio, a danno dei residenti, dei vigili del fuoco e degli agricoltori chiamati ad attraversare il villaggio.

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Per porre fine a queste complicazioni, le autorità pubbliche stanno studiando la possibilità di distruggere la casa. Ma se Josette non ha attualmente i mezzi per consolidare la casa che lei e suo marito hanno acquistato 17 anni prima, si lancia in un’estenuante battaglia per costringere il suo assicuratore a farsi carico di garantire la proprietà.

“Nessuna chiamata” dall’assicurazione

“Ho posto la domanda inviando una raccomandata al direttore generale delle assicurazioni e mi è stato detto di recarmi sul sito per i sinistri, spiega Josette. Voglio sapere perché non ho diritto al supporto che offrono sul sito. Non ho ricevuto nemmeno una chiamata da loro.”.

Per vincere la causa, la pensionata dovrà dimostrare che la comparsa delle crepe è il risultato di uno stato di calamità naturale, che un collettivo ha ottenuto per una decina di abitazioni della città, colpite da disastri simili. Un collettivo che ora intende sostenere Josette nella lotta che la porta avanti da diciotto mesi: “Non capisco quale sia il vantaggio dei politici se si schierano dalla parte degli assicuratori, invece di aiutare le vittime con le azioni legali da intraprendere”, denuncia Caroline Guédin, rappresentante del collettivo dei residenti arrabbiati. Quest’ultimo sottolinea l’aberrazione del sistema che spinge la vedova ad anticipare 50.000 euro di lavoro: “Chi può pagare tali somme?”

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Privato di interazioni sociali

Josette ha intrapreso un’azione legale nel giugno 2023 per contrastare qualsiasi tentativo di distruggere la sua casa, cosa che, di fatto, le avrebbe impedito di raccogliere prove suscettibili di confermare lo stato di calamità naturale. Nel frattempo questo proprietario, che soffre di conseguenze sociali, deve accontentarsi del minimo indispensabile in termini di comfort: “Non ho più un accesso adeguato a casa mia, non ho più mobili, non posso più ricevere nessuno, non posso più vedere i miei nipoti a casa”..

Josette può andare a casa sua solo per lavarsi e preparare il cibo.

Saperne di più…

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