Secondo fonti vicine al presidente, Emmanuel Macron valuterebbe la possibilità di sciogliere nuovamente l’Assemblea nazionale in caso di coabitazione dopo le elezioni legislative.
Questa possibilità si presenta dopo la sua decisione di sciogliere l’Assemblea in seguito alle elezioni europee del 9 giugno, mentre la minaccia della coabitazione incombe ormai sul suo mandato.
Una nuova dissoluzione nella riflessione
Secondo un dirigente di un partito legato a Rinascimento, intervenuto sabato 29 giugno a Le Figaro, il presidente della Repubblica sta pensando ad un nuovo scioglimento. Quest’ultimo ha anche delineato un potenziale calendario, con una “finestra di fuoco tra giugno e dicembre 2025”.
Quadro costituzionale e precedenti storici
Emmanuel Macron deve rispettare il quadro imposto dall’articolo 12 della Costituzione. Questo articolo prevede che “il Presidente della Repubblica può, previa consultazione del Primo Ministro e dei Presidenti delle Assemblee, pronunciare lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale”. Tuttavia, non può procedere ad un nuovo scioglimento nell’anno successivo alle elezioni legislative.
Sebbene lo scioglimento non sia ancora una realtà, questa misura non è senza precedenti nella storia politica francese. Ricordiamo che due presidenti hanno già preso questa decisione più volte. Il generale de Gaulle sciolse l’Assemblea nel 1962 e nel 1968, e François Mitterrand fece lo stesso nel 1981 e nel 1988.
Impegni presidenziali e scenari futuri
Di fronte a queste considerazioni, Emmanuel Macron si ritrova vincolato dai suoi impegni e dai vincoli costituzionali. La situazione attuale lascia incertezza sulla futura stabilità politica, mentre il presidente sembra pronto a utilizzare nuovamente questo strumento costituzionale per mantenere la sua autorità in caso di convivenza.