Dopo la pioggia, Mezza estate: la cultura occitana celebrata ad Albi

Dopo la pioggia, Mezza estate: la cultura occitana celebrata ad Albi
Dopo la pioggia, Mezza estate: la cultura occitana celebrata ad Albi
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l’essenziale
Organizzata da 50 anni dal Centro culturale occitano d’Albigeois, la festa di Saint-Jean ha riscosso ancora una volta un grande successo nonostante i temporali verificatisi sabato pomeriggio.

I forti temporali che si sono abbattuti sabato pomeriggio sulla regione albigese hanno leggermente interrotto il programma di questa festa di mezza estate. La tradizionale “ressega” ha dovuto essere annullata dagli organizzatori. Questa passeggiata per le vie della città riproduce fedelmente quella realizzata ad Albi nel 1492 per la nascita del delfino Charles-Orland, figlio del re Carlo VIII e di Anna di Bretagna.

Ma con il tempo che si è calmato alla fine della giornata, la festa ha potuto continuare. All’inizio della serata, gli studenti del conservatorio di musica tradizionale del Tarn hanno iniziato ad animare Place Sainte-Cécile al suono delle loro cornamuse di pelle di capra e dei loro oboi dei Monts de Lacaune, prima che tutti si radunassero in Place du Vigan per la fiaccolata.

Balli sfrenati a inizio serata in Place Sainte-Cécile.
DDM – Marie-Pierre Volle

Poco dopo le 22 è stato dato il grande inizio. In testa i musicisti, seguiti dai “consoli”, 6 eletti della città che ogni anno partecipano al gioco, poi dai bambini delle scuole di Calandreta e Rochegude. Se i più grandi accendevano delle torce, i più piccoli realizzavano portacandele in terracotta durante una giornata didattica organizzata all’inizio di giugno a La Mouline. Tutti avevano preparato anche dei piccoli fagotti di giuramenti, destinati ad essere gettati nel fuoco di Mezza Estate.

I bambini delle scuole di Calandreta e Rochegude hanno sfilato per le vie pedonali.
DDM – Marie-Pierre Volle

Processione nelle vie pedonali

Il corteo è partito in musica attraverso rue Timbal, poi rue Mariès, prima di ritornare in place Sainte-Cécile dove lo attendevano il pubblico e il sindaco di Albi Stéphanie Guiraud-Chaumeil. Musicisti e consoli presero posto ai piedi della cattedrale. Fu lanciata la tradizionale formula “que la Janada s’abrande” (“lasciamo che Saint-Jean dia fuoco” in occitano) e il fuoco fu acceso davanti a diverse centinaia di persone. Con un po’ di spavento, visto il fumo pesante e le proiezioni che si sono sprigionate dopo l’accensione, in seguito ad una folata di vento. Il pubblico si è allontanato un po’ dalla zona di sicurezza e tutto è tornato rapidamente all’ordine, sotto l’occhio vigile dei vigili del fuoco, pronti a intervenire in caso di necessità.

Alla testa della fiaccolata, i musicisti arrivano a Place Sainte-Cécile.
DDM – Marie-Pierre Volle

È seguita una bella farandola attorno al fuoco, con musica, mescolando genitori, bambini, membri del Centro culturale occitano di Albigeois (CCOA) e semplici curiosi. Una serata di successo che ha concluso la due giorni di festeggiamenti per celebrare il cinquantesimo anniversario di Janada, organizzata dai volontari del CCOA in collaborazione con genitori e insegnanti delle scuole bilingue franco-occitane di Albi.

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