Il deputato della LFI Eric Coquerel ha stimato questo venerdì che l'islamista registrato S Elias d'Imzalène è più “rispettabile” di Bruno Retailleau, ministro degli Interni.
Parole che rischiano di suscitare scandalo. Il deputato della LFI Eric Coquerel è stato ospite questo venerdì 15 novembre su RMC. È stato interrogato in particolare sulla sua presenza accanto a Elias d'Imzalène, esponente filo-palestinese, durante una manifestazione contro lo svolgimento della partita Francia-Israele. “Questo non le crea alcun problema?”, ha detto più volte l'intervistatore al presidente della commissione finanziaria. “In una manifestazione che si svolge su un tema non sei necessariamente accanto a tutte le persone con cui sei d’accordo”, ha risposto.
L'Insoumis ricorda che qualche anno fa partecipò con Bruno Retailleau a una manifestazione a sostegno dei curdi senza condividerne le idee. “Lei paragona un attivista che invoca l'intifada per le strade di Parigi al signor Retailleau”, ribatte il giornalista. “Questa persona è certamente più rispettabile di Bruno Retailleau”, continua Eric Coquerel accusando il ministro degli Interni di prendere in prestito il suo “vocabolario dall'estrema destra”.
Elias d'Imzalene processato per “pubblica provocazione all'odio o alla violenza”
Giovedì 14 novembre, Eric Coquerel era presente con Ersilia Soudais ad una manifestazione di denuncia del “genocidio” nella Striscia di Gaza durante la partita franco-israeliana. “Applaudendo questa partita, il governo francese, ancora una volta, si dimostra complice dello Stato israeliano e del suo esercito, quando nemmeno una settimana fa quest’ultimo ha arrestato due gendarmi francesi! Ciò rende lo Stato francese impercettibile. Come potrebbe Benjamin Netanyahu non considerarlo un assegno in bianco?”, ha scritto su X.
Vicino ai parlamentari c'era Elias d'Imzalène, un islamista iscritto alla S che gestisce l'associazione Muslim Perspectives e il sito Islam et info. Lo scorso settembre ha dichiarato: “Siamo pronti a guidare l’intifada a Parigi?” durante una manifestazione filo-palestinese. Quest’uomo è stato poi perseguito per “incitamento pubblico all’odio o alla violenza”. La giustizia ha chiesto contro di lui una pena detentiva sospesa a otto mesi e una multa di 2.000 euro. La decisione verrà presa il 19 dicembre.