le donne accendono la 78esima edizione

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Conosciamo e amiamo Angélica Liddell ad Avignone. È una fiamma. Disturba e interroga, affascina e terrorizza. “Sono al mondo per sperimentare la miseria degli uomini e raccontarla”, ha detto, presentando questa nuova creazione: Dämon – I funerali di Bergman. Ha lavorato con gli attori dello Swedish Dramaten e della sua compagnia. Tra gli altri grandi artisti, si è nutrita del cinema del maestro di Farö e colpita dalla sua preoccupazione di comporre la sceneggiatura del suo funerale, desiderando la stessa bara di quella di Giovanni Paolo II, morto nel 2005. Una bara di luce legna . Bergman è morto il 30 luglio 2007. Il suo spirito infesterà il cortile principale, una terra di fantasmi. Gli artisti indossano costumi creati dal regista e Angélica, una fragile figura con i capelli neri, il viso pallido e una voce potente, ha scelto un mantello nero per affrontare il demone vestito di rosso.

Otto festival estivi poco conosciuti che vale la pena provare

Un’altra donna potente, Séverine Chavrier, l’intellettuale di questa 78esima edizione. Oggi direttrice della Comédie de Genève, dopo Orléans ha adattato il lungo romanzo di William Faulkner Absalon, Absalon! Anche lei ha iniziato ieri. Dieci anni fa, si è presentata Palme selvatiche, dello stesso scrittore. Ci immergiamo nella Guerra Civile, ci immergiamo nel cuore delle complesse e dolorose relazioni tra le persone. Nuova traduzione, video sofisticato, musica molto presente, una dozzina di interpreti e quasi cinque ore di spettacolo.

Ospite d’onore la Spagna

Frequentatore abituale del festival, Caroline Guiela Nguyen, direttrice del Théâtre national de Strasburgo, attinge al passato, per quanto riguarda i suoi toccanti Saigoncreato nel 2017, oppure ci proietta in uno strano futuro, come in Fraternità, presentato nel 2021. Con Lacrima, che invita alle lacrime, siamo nel presente: seguiamo, da un continente all’altro e in più lingue, la progettazione di un abito da sposa per una vera principessa, attraverso tre personaggi di Parigi, Alençon, Bombay. Un abito tagliato dalle emozioni e dalla vita reale delle persone.

“Assalonne Assalonne!” », adattato dall’opera di Faulkner e diretto da Séverine Chavrier. (© LTD / ALEXANDRE AH-KYE)

Tra i famosi paesaggisti vi è anche Lorraine de Sagazan; offre uno spettacolo che scava nella società francese e osserva e analizza il funzionamento della giustizia, sotto il titolo Leviatano. Pensiamo al mostro biblico. Ma Guillaume Poix, che ha elaborato il testo, fa riferimento a Leviatano dal filosofo Thomas Hobbes (1588-1679). Interviste a lungo termine, sondaggi, rapporti, il dossier è solido. Ma prima di tutto è una recitazione drammatica.

Sono molti gli artisti di lingua spagnola, lingua ospite di quest’estate. Così il ballerino e coreografo La Ribot, con Juana narrativa. Accompagnata dal direttore d’orchestra Asier Puga e dal ballerino e attore Juan Loriente, ritorna da Giovanna I di Castiglia, che ispirò una delle sue pièce nel 1992. Troveremo Lola Arias, argentina, che, con I giorni fuori, guarda al destino delle donne che sono state incarcerate perché diverse, cisgender, transgender, ma che hanno trovato il loro posto nel lavoro, nella società. Non conosciamo affatto Tamara Cubas, venuta dall’Uruguay con Mare del silenzio. Il suo tema sono le migrazioni; le sue lingue, quelle degli esuli.

La polacca Marta Gornicka, dal canto suo, riunisce 21 donne ucraine, bielorusse e polacche per uno spettacolo corale, sullo sfondo della musica tradizionale. Mothers: una canzone per la guerra è un gesto artistico che corrisponde agli impegni che Martha Gornicka porta avanti durante tutto l’anno.

Ma ovviamente dobbiamo contare sulle eroine immaginarie per far sentire ancora più forte la voce delle donne: Elizabeth Costello per Warlikowski e ovviamente Hécube per Tiago Rodrigues.

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